Francia, aumentano le chiamate al nuovo numero verde dopo il verdetto del processo per stupro di massa ai danni di Gisèle Pelicot

Approfondimenti:
Violenza sulle donne

La piattaforma per aiutare le vittime che ritengono di essere state drogate e aggredite è stata creata due mesi fa dopo il trauma di un processo di massa che ha scosso la Francia e il resto del mondo PUBBLICITÀ Dopo il verdetto della scorsa settimana nel processo per lo stupro di massa di Mazan che ha fatto notizia a livello internazionale, si sono moltiplicate le chiamate a un call center situato in un ospedale di Parigi (Aphp). (Euronews Italiano)

La notizia riportata su altri media

E’ uno tra i processi per stupro con più condanne, perlomeno in un luogo dove non si sta consumando una guerra, e resterà nella storia di un crimine che solo la forza delle donne ha tratto dalla pietra che lo ha custodito e occultato, la cultura dello stupro, scolpendo un’altra verità con la loro parola. (Il Fatto Quotidiano)

Gisèle ce l’ha fatta. Non solo perché il marito e i 50 uomini che per anni hanno abusato di lei sono stati condannati dal tribunale di Avignone, ma soprattutto perché, grazie alla sua denuncia e al suo coraggio, «la vergogna ha cambiato lato». (Avvenire)

Quando lo scorso 2 settembre Gisèle Pelicot si è seduta sul banco dell’accusa del tribunale di Avignone per affrontare il processo contro l’ex marito Dominique e i 50 uomini che per quasi dieci anni l’avevano stuprata à son insu (a sua insaputa), era una minuta signora di 72 anni, indistinguibile, nonostante il deserto cresciutole dentro, da milioni di nonne come lei e dai suoi normalissimi viole… (La Stampa)

La figlia di Gisèle Pelicot: “Anche io violentata come mia madre”

Un uomo di 63 anni già coinvolto nel processo per le violenze sessuali su Gisele Pelicot sarebbe finito in tribunale con l'accusa di aver emulato il marito della 72enne Dominique Pelicot, drogando e violentando la sua compagna insieme ad altri uomini. (Fanpage.it)

Siamo sempre quelli dell’anello di Gige, che nel racconto di Platone rendeva invisibile chi lo indossava, consentendogli di liberare i peggiori istinti con la certezza dell’impunità? La versione moderna dell’anello l’ha creata il marito di Gisèle Pelicot, drogando ogni sera il gelato al lampone di cui era ghiotta la moglie, per poi, completamente addormentata, metterla a disposizione di decine di uomini che ne abusavano senza correre rischi, nemmeno quello di sentirsi riconosciuti e disprezzati dalla loro vittima. (Corriere della Sera)

Nei mesi scorsi si era definita come «la grande dimenticata» del processo sugli «stupri di Mazan» Caroline Darian, figlia di Gisèle Pelicot, la donna che per un decennio è stata vittima di violenze sessuali organizzate dall’ormai ex marito che la sedava a sua insaputa. (La Stampa)