La strage del Pilastro: “C’era un altro livello”. Ma i familiari sono divisi

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il Resto del Carlino INTERNO

– Cammina appoggiandosi al cardinale Matteo Zuppi mamma Anna Maria. Lui ha appena detto, nell’omelia, che la giustizia “infine è la verità sui tanti punti oscuri, che – e un po’ ferisce – ancora cerchiamo”. I punti oscuri sono quelli che costellano la parabola di sangue della banda della Uno Bianca, che dal 1987 al 1994 terrorizzò Emilia-Romagna e Marche. Sono quelli che ancora avvolgono in una nebbia fitta la sera del 4 gennaio del 1991, quando in via Casini, al Pilastro, furono trucidati i carabinieri Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta, “64 anni in tre”, come ricorda Anna Maria, mamma di Otello. (il Resto del Carlino)

La notizia riportata su altre testate

Una ferita ancora aperta mentre sull’inchiesta i parenti si att… Bologna – Giustizia e verità, non vendetta. (La Repubblica)

"Stiamo portando avanti varie cose, hanno riaperto le indagini, siamo fiduciosi che la verità venga tutta a galla. Ad Andrea "penso spesso, ritorna sempre alla mente". (il Resto del Carlino)

"Sono passati tanti anni – le sue parole –, ma per me è sempre uguale, c’è tanto dolore. Vi prego: continuate a venire così in tanti a ricordarli, anche quando io non ci sarò più". (il Resto del Carlino)

Quando i fratelli franco-algerini Chérif e Said Kouachi, 32 e 34 anni, spararono con i loro kalashnikov all’impazzata mentre era in corso la riunione di redazione, uccidendo ”12 giornalisti che avevano preso in giro l’Islam per vendicare il Profeta” Maometto, come sostenne l’Isis, lo Stato islamico, che li definì due ”eroi jihadisti”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

C’è un’assenza che non passa inosservata durante la cerimonia in onore dei tre giovanissimi carabinieri del Pilastro, trucidati dalla banda della Uno Bianca il 4 gennaio 1991, in via Casini: è quella di Rosanna Rossi Zecchi, moglie di Primo, altra vittima (nell’ottobre 1990) dei fratelli Savi. (il Resto del Carlino)

Di più: fu «una strage esemplare, un colpo allo Stato, un'azione con un significato che riporta alla memoria le grandi stragi che hanno insanguinato il nostro paese». Le parole sono dei familiari delle vittime dei tre carabinieri crivellati nella nebbia della sera del 4 gennaio di 34 anni fa, all'angolo tra via Tommaso Casini e via Ada Negri, nel rione popolare alla periferia di Bologna. (leggo.it)