Calenzano, la protesta sindacale dopo l'esplosione al deposito Eni: "Ogni morto è una sconfitta"

Calenzano, la protesta sindacale dopo l'esplosione al deposito Eni: "Ogni morto è una sconfitta" Ci sono sindacalisti, lavoratori, esponenti politici. La manifestazione di protesta indetta a Calenzano da Cgil, Cisl e Uil dopo la morte dei cinque operai nell'esplosione allo stabilimento Eni mette al centro la sicurezza. Vengono citati dal palco i nomi delle vittime per poi affermare che «Ogni morto è una sconfitta per tutti». (La Stampa)

Su altri giornali

Cinque lavoratori, tra autotrasportatori e manutentori, hanno perso la vita mentre si trovavano nell’area delle pensiline di carico. L’esplosione al deposito di carburanti Eni di Calenzano, avvenuta lo scorso lunedì, ha lasciato una scia di dolore e sgomento. (Tiscali Notizie)

L’esplosione di lunedì mattina ha provocato la morte di cinque persone. I feriti sono stati tutti dimessi, tranne tre che sono ricoverati in codice rosso: due nel centro grandi ustionati di Pisa, uno in terapia subintensiva all'ospedale fiorentino di Careggi. (Sky Tg24 )

Leggi tutta la notizia E poi altre anomalie che avevano segnalato in quell'"impianto obsoleto" che nel 2021 fu chiuso per 3 giorni dopo una denuncia... (Virgilio)

Esplosione di Calenzano, il calvario dei feriti in ospedale. “Stiamo lottando con loro”

Una situazione di pericolo che lo aveva spinto a chiedere un confronto ai responsabili della sicurezza. Era preoccupato Vincenzo Martinelli, il primo autotrasportatore estratto senza vita dalle macerie del deposito Eni di Calenzano (La Repubblica Firenze.it)

“Siamo stanchi di sentire di uomini e donne che muoiono mentre lavorano”. Non è solo il vento di tramontana che soffia su piazza Vittorio Veneto a far stringere nei giubbotti e nei piumini le oltre mille persone che partecipano alla manifestazione di Cgil Cisl Uil per reclamare più sicurezza. (il manifesto)

L’esplosione ha causato la morte di cinque lavoratori e il ferimento di 26 persone, incluso Emiliano Braccini e con lui Luigi Murno. (LA NAZIONE)