Santo Romano ucciso a San Sebastiano al Vesuvio: la rieducazione e le falle del sistema
La vicenda della morte a sangue freddo del 19enne Santo Romano, giovane promessa del calcio, ad opera di un 17enne ci scuote profondamente causando l’ennesima frattura di senso nelle nostre vite. Santo trova morte insensata e ingiusta, durante una serata di svago con gli amici e la sua giovanissima fidanzata Simona. Il movente della assurda lite è una involontaria scarpa calpestata da un suo amico in danno di quello che diventerà il suo carnefice. (ilmattino.it)
La notizia riportata su altre testate
«Mi hanno calpestato le scarpe, sono di Versace, le ho pagate 500 euro». Lo ha fatto mettere a verbale il 17enne accusato di aver ucciso Santo Versace a San Sebastiano al Vesuvio. Il ragazzo oggi detenuto all’istituto di Nisida ha confermato che la lite è partita a causa di un pestone involontario. (Open)
"Non possiamo permetterci che queste vite finiscano, e qui c'è una responsabilità delle città, non tanto dei sindaci in senso stretto ma nostra. CASORIA. (ROMA on line)
CASORIA. L'ultimo saluto a Santo, tra applausi e lacrime. (StileTV)
Emergono nuovi agghiaccianti particolari dalle dichiarazioni rese dal minore accusato di aver ucciso il 19enne Santo Romano, di cui ieri si sono tenuti i funerali nella chiesa di Santa Maria Francesca delle cinque piaghe a Casoria, e ferito un suo amico. (La Repubblica)
«Ragazzi, giocate sempre dalla parte giusta del campo, come faceva Santo - ha detto il parroco nell'omelia - e amate sempre la vita». (ilmattino.it)
Grazie a queste nuove disposizioni, l'assassino di Santo Romano non potrà beneficiare della messa alla prova". Grazie a mio figlio Giogiò e all'impegno mio e del sottosegretario alla Giustizia Minorile, Andrea Ostellari, non solo è stata approvata la legge Giovanbattista Cutolo e abolito l'istituto della messa alla prova per certi reati, ma è stato anche introdotto il reato di stesa. (La Repubblica)