Referendum, potranno votare anche gli studenti e i lavoratori fuori sede senza tornare nella propria città. Ecco le date ufficiali e i quesiti su cui esprimersi

I prossimi 8 e 9 Giugno 2025, milioni di italiani saranno chiamati alle urne per il nuovo referendum abrogativo. Cinque i quesiti su cui esprimersi: si va dal lavoro, con modifiche al Jobs Act e ai contratti a termine, fino alla proposta per dimezzare i tempi di attesa per ottenere la cittadinanza italiana. Come spiegato da quiFinanza, potranno votare anche gli studenti e i lavoratori fuori sede, senza doversi spostare per tornare nella propria città. (Potenza News )
Se ne è parlato anche su altri media
Una novità che riguarda non solo studenti (come avvenuto alle scorse elezioni europee) ma questa volta anche i lavoratori. Come annunciato ieri, 14 marzo, il Governo ha deciso che anche i fuori sede potranno esprimere il proprio voto nei referendum previsti per l’8 e 9 giugno senza dover tornare nel comune di residenza. (Il Fatto Quotidiano)
DONA ORA (Aduc)
Lo ha detto la presidente della Regione Alessandra Todde a margine del vertice di maggioranza sulla Finanziaria. Solo cinque comuni saranno chiamati alle urne, tutti commissariati, come Nuoro, l'unico capoluogo di Provincia al voto nei tempi previsti. (L'Unione Sarda.it)

L’Italia torna al voto con un altro election day. Le date sono state già decise. C’è il via libera del consiglio dei ministri Per il 2025 sono previste le votazioni per il rinnovo dei consigli comunali in quasi 400 comuni. (Temporeale Quotidiano)
Il governo ha stabilito giovedì la data per il voto sui cinque referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza: si terranno negli stessi giorni dei ballottaggi delle prossime elezioni amministrative (il primo turno delle elezioni comunali si svolgerà domenica 25 e lunedì 26 maggio). (Fanpage.it)
il segretario di Più Europa Riccardo Magi, tra i promotori del referendum sulla cittadinanza. «La scelta di questa data da parte del governo dimostra tutta la paura che l’esecutivo ha nel voto, perché tra le due possibilità è stata scelta quella più sfavorevole per la partecipazione popolare», (Pagella Politica)