Francis Ford Coppola: «Gli italiani? I migliori in tutto tranne che a scegliersi un governo»

«Vorrei fare ancora due film: uno semplice e piccolo, per divertimento, che vorrei girare in Italia. L’altro gigantesco». Francis Ford Coppola è a Roma per presentare il kolossal Megalopolis, l’opera più fuori norma della sua lunga carriera, passata in concorso a Cannes, in sala da domani. Nonché film di preapertura della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città. Un tour de force notevole per il regista de Il padrino e Apocalypse now, 85 anni, sei Oscar, due Palme d’oro, iniziato a Domenica in, dove ha persino ballato con Mara Venier (Corriere TV)

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E' stato il sindaco Gualtieri a consegnare l'onorificenza al celeberrimo regista americano (LAPRESSE)

Francis Ford Coppola, disponibile e sorridente, lo mette subito in chiaro. Affronta con entusiasmo, e un’energia non da ottantacinquenne, il soggiorno romano, sorta di tour de force con tanto di tappa ieri a Cinecittà per ricevere le chiavi degli Studi di via Tuscolana e oggi in Campidoglio per essere insignito di un’onorificenza capitolina. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Arriva nelle sale italiane il tanto discusso Megalopolis, progetto da 100 milioni di dollari - alcuni dicono addirittura 120 - che Francis Ford Coppola ha completamente finanziato di tasca propria per poterlo realizzare. (ComingSoon.it)

Disastro, fallimento, invendibile sono esattamente le stesse parole che il più titanico dei registi americani viventi sentì – e subì – nel 1982, quando all’indomani di Apocalypse Now s’imbarcò nella folle impresa (eufemismo) di Un sogno lungo un giorno. (cinematografo.it)

Il sogno di dare un futuro migliore ai bambini, l’amore incondizionato per tutto il cinema e per il genio italiano, la sfiducia verso certa politica, il perché di Megalopolis, i suoi progetti e anche un duetto con Mara Venier . (Il Centro)

Prima della cerimonia, Gualtieri ha ricevuto Coppola all’esterno del Campidoglio, per poi accompagnarlo in un giro dell’edificio e offrendogli una vista unica sui fori dai balconi e dalle finestre del municipio. (La Nuova Sardegna)