Un carro armato spara contro l'edificio in cui si trova Sinwar: il video dell'attacco

Un carro armato spara contro l'edificio in cui si trova Sinwar: il video dell'attacco 18 ottobre 2024 L'esercito israeliano ha pubblicato venerdì un video che mostra il momento in cui un carro armato ha sparato contro un edificio dentro il quale si trovava il leader di Hamas Yahya Sinwar. L'IDF ha anche condiviso un filmato delle truppe che operano “nell'area in cui Yahya Sinwar è stato eliminato”. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri giornali

È stato formulato con parole differenti. Il concetto, però, è il medesimo. Uno dopo l’altro, lo hanno espresso i principali leader internazionali, l’esercito israeliano e il Forum che riunisce i familiari dei rapiti da Hamas (Avvenire)

Anche in Italia, soprattutto a sinistra, in particolare quella estrema, mentre la sinistra «istituzionale» e gli anti-Israele più chic preferiscono per ora tacere, imbarazzati per quella che si profila come una vittoria militare di Bibi Netanyahu. (il Giornale)

Nella resistenza palestinese si dice che dietro un leader morto ci siano migliaia di combattenti pronti a prendere il suo posto, senza evid… Neanche stavolta, dopo la fine di Yaya Sinwar a Gaza, cambierà qualcosa. (La Stampa)

Ragioni credibili per fare pace

«Fratello, lo riconosci?». Nessun dubbio: l’ideologo di Hamas era morto. (La Stampa)

Le riprese del drone che lo mostrano con un braccio amputato, privo di forze, chino su se stesso e rassegnato alla propria fine imminente, con solo il lampo di una reazione nei confronti della videocamera, sono le immagini che consegnano Yahya Sinwar al passato, lo scalpo del nemico che Bibi stringe stretto in mano mostrandolo alla piazza. (Il Fatto Quotidiano)

Non si fa una guerra per un solo uomo. La “mente” dell’attacco del 7 ottobre 2023 è stato colpito in un piccolo raid, quasi di routine, nella Striscia invasa da un anno, a significare che 12 mesi di missioni mirate non erano servite a scovarlo ma soltanto a seminare morte e distruzione, dicono la gran parte dei palestinesi e tutti coloro che ritengono ingiusta e illecita la rappresaglia di Israele. (Avvenire)