Federico Pellegrino conquista l’argento ai Mondiali di Trondheim
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Federico Pellegrino, classe 1990, ha chiuso un cerchio che si era aperto nel 2011, quando esordì ai Mondiali di Oslo. Oggi, a Trondheim, in Norvegia, l’azzurro ha conquistato una medaglia d’argento nella sprint maschile di tecnica libera, confermandosi come uno degli atleti più longevi e competitivi dello sci di fondo mondiale. “Sono la medaglia più vecchia tra Mondiali e Olimpiadi e ne sono orgoglioso”, ha dichiarato al sito della Fisi, sottolineando come il risultato odierno rappresenti il culmine di un percorso costellato di sacrifici e determinazione.
La gara, che ha visto Pellegrino protagonista, non è stata solo una prova di forza fisica, ma anche e soprattutto una sfida mentale. “Ho fatto delle scelte durante la gara che mi hanno portato a fare il risultato che ho fatto”, ha spiegato l’atleta, riferendosi in particolare alla fase decisiva della competizione. “Prima dell’ultima curva, Klaebo era ancora a uovo mentre io pattinavo già e questo mi ha dato grande velocità”. Nonostante l’exploit, Pellegrino ha dovuto arrendersi al norvegese Johannes Høsflot Klaebo, suo eterno rivale, che ha dominato la sprint con una prestazione impeccabile.
L’emozione per il secondo posto, però, non è stata sminuita dalla sconfitta. “Dopo la semifinale ho pianto”, ha confessato Pellegrino, evidenziando l’intensità di una giornata che ha coronato anni di dedizione. “È stato bello provare a insidiare Klaebo”, ha aggiunto, riconoscendo il valore del suo avversario ma anche la soddisfazione di aver dato il massimo.
Sul fronte femminile, la sprint ha visto la svedese Jonna Sundling imporsi senza lasciare spazio a dubbi. Con un tempo di 3’03″36, Sundling ha staccato la norvegese Kristine Skistad di 2″13 e la svizzera Nadine Faendrich di 2″84, regalando alla Svezia un altro oro iridato. Faendrich, dal canto suo, ha scritto un pezzo di storia per la Svizzera, conquistando la prima medaglia nel format per il suo Paese.
Per l’Italia, invece, la giornata è stata meno fortunata con l’uscita di Simone Cassol ai quarti di finale. Tuttavia, il risultato di Pellegrino ha riacceso i riflettori sullo sci di fondo azzurro, dimostrando come l’esperienza e la capacità di gestire la pressione possano fare la differenza anche in un contesto internazionale così competitivo.