«Megalopolis», oltre l’impero in decadenza per costruire il futuro
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Uno dei film più attesi di quest’anno, Megalopolis, arriva nelle sale italiane dopo essere stato ignorato dalla giuria di Cannes e duramente punito al botteghino americano, dove il magnifico sogno durato quarant’anni di Francis Coppola è fallito, al punto da far sì che il New York Times annunciasse «l’inizio di una nuova era di flop». Probabilmente, le sorti di Megalopolis non sono state aiutate da un accordo distributivo che prevedeva l’uscita in contemporanea in oltre duemila sale, e che Coppola si facesse carico dei costi di marketing. (il manifesto)
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Malgrado lo spirito punk, l’indipendenza, la posizione che Coppola ha guadagnato sul campo per poter fare ciò vuole, opponendosi a logiche di profitto e di linearità narrativa così come ad un mondo che ragiona per etichette e affida le proprie decisioni ad un algoritmo, Megalopolis risulta oggettivamente un film difficile - se non impossibile - da seguire. (RSI.ch Informazione)
Si è conclusa con un grande successo di pubblico, decine di autori intervenuti praticamente da tutte le regioni d’Italia e un lungo elenco di premiati la terza edizione di “Poesia Trasimeno”, svoltasi nello scorso weekend a Città della Pieve. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Francis Ford Coppola ha progettato "Megalopolis", il suo ultimo film, per decenni e poi finanziato da solo. Adesso il sogno visionario del regista della trilogia de "Il Padrino", di "Dracula", "Apocalypse Now" e de "La conversazione", solo per citare alcuni dei suoi capolavori, arriva nelle sale. (La Stampa)
Si tratta di un progetto monumentale, un’idea che Coppola ha iniziato ad abbozzare più di quarant’anni fa: il film, infatti, ha avuto una storia produttiva decisamente travagliata che ha portato il grande regista di capolavori come “Il Padrino”, “La conversazione” e “Apocalypse Now” a prendere in prima persona le redini dell’operazione anche dal punto di vista finanziario. (Il Sole 24 ORE)
"Se devo ringraziare qualcuno ringrazio innanzitutto i miei nonni. È grazie a loro se posso considerarmi figlio dell'Italia e di questa terra, cosa che per me è un grandissimo onore". Così Francis Ford Coppola, nel discorso di ringraziamento nella sala consiliare del Campidoglio, a Roma, dove il sindaco Roberto Gualtieri gli ha consegnato la più alta onorificenza della città, la Lupa Romana. (L'Unione Sarda.it)
«Maestro, you done a Masterpiece, a very philosophical movie!». Parafrasando un noto critico si potrebbe asserire che “artisti si nasce, critici si diventa, pubblico si muore” senza fare una piega. (Il Sole 24 ORE)