Caso Bpm, Messina intervistato dal direttore de La Stampa Malaguti: “Golden power? Non vedo rischi per la sicurezza nazionale"

Caso Bpm, Messina intervistato dal direttore de La Stampa Malaguti: “Golden power? Non vedo rischi per la sicurezza nazionale" Intervistato dal direttore de La Stampa, Andrea Malaguti, Messina analizza il mondo che si profila con l’elezione di Donald Trump, il 2025 alle porte, ma anche i venti che soffiano nel risiko delle banche italiane ed europee. In particolare sull'ultima operazione lanciate da UniCredit con l'Ops su Banco Bpm (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

“Il numero indicato da Banco Bpm è pura congettura. Speculare su tali dettagli in questa fase è solo fuorviante”. Lo afferma un portavoce di UniCredit, dopo le parole dell’amministratore delegato di Banco Bpm Giuseppe Castagna che mercoledì ha parlato di 6mila esuberi in caso di successo dell’offerta di scambio. (Il Fatto Quotidiano)

L’offerta di Unicredit sul Banco Bpm incassa l’apprezzamento di Carlo Messina, numero uno di Intesa SanPaolo. (L'HuffPost)

Banca Mps nuovamente rialzo a Piazza Affari, mentre la banca senese torna al centro delle ipotesi del risiko bancario. Secondo alcune ricostruzioni, infatti, Siena potrebbe entrare in gioco per la creazione di un terzo polo e in un'aggregazione con il Banco Bpm come mossa difensiva contro l'operazione lanciata da Unicredit . (Il Sole 24 ORE)

Banche, basta con le fusioni che allontanano gli istituti dai territori

L'agenzia di rating Moody's ha confermato i rating del debito Senior Preferred (non garantito) e dei depositi a lungo termine dia Baa1, con outlook stabile.Secondo l'agenzia, se l'acquisizione deldovesse essere finalizzata, il merito di credito di Unicredit rimarrebbe sostanzialmente stabile. (Teleborsa)

Si tratta - secondo Giuseppe Castagna - di (Secolo d'Italia)

Lo scenario bancario italiano ha iniziato la settimana con un improvviso lancio di un Ops, per ora virtuale, da parte della seconda banca nostrana, Unicredit, sulla terza, Banco Bpm. L’ipotetica offerta di scambio di azioni che porterebbe alla fusione tra i due istituti presenta molteplici lacune, la più grave è quella che Orcel, Ceo di Unicredit, si è scordato di stabilire un contatto con il suo pari livello di Bpm, Castagna, per capire se ci fossero le condizioni per procedere ad un accordo che non fosse ostile, come chiaramente si è rivelato. (Liberoquotidiano.it)