«Un colpo di fortuna», Woody Allen tra karma e stranezze del destino

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È un ritorno in gran forma quello di Woody Allen, con il cinquantesimo film della sua carriera che – ha detto lui – potrebbe essere anche l’ultimo. Non perché non abbia più voglia di girare, ma perché, come ha dichiarato a «Variety», trovare i soldi è troppo faticoso. Che ne diventi o meno il capitolo finale, Un colpo di fortuna (Coup de Chance) è uno dei picchi della filmografia alleniana degli ultimi vent’anni, un’elegante commedia triste, con adulterio e omicidio, che filosofeggia sugli incidenti dell’amore e del destino e che, per temi e tono, ricorda Match Point ma anche, andando molto più indietro, il capolavoro Crimini e misfatti. (Il Manifesto)

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E' il cinquantesimo film di Woody Allen, uno degli ultimi Maestri e grandi del cinema che a 88 anni ha diretto questo film, "Colpo di fortuna" in lingua francese: E' un’elegante commedia triste, con la fotografia magistrale di Vittorio Storaro, collaboratore di Woody Allen di tutti i suoi ultimi film. (Gazzetta di Parma)

Il Punto | la newsletter del Corriere della Sera Venerdì 8 dicembre 2023 (Corriere della Sera)

COUP DE CHANCHE | IL MALE NON ESISTE COUP DE CHANCHE Regia: Woody Allen Cast: Lou de Laâge, Melvil Poupaud, Niels Schneider Durata: 96’ Con “Coup de chance” Woody Allen torna sul tema del Fato e della Fortuna, a lui caro sin dall’insuperato “Match Point” (2005), regalandoci un film delicato e preciso. (Il Mattino di Padova)

È al suo cinquantesimo film Woody Allen, eppure il suo cinema sembra non finire mai, cristallizzato ormai com’è fuori da ogni tendenza e moda, sempre uguale e sempre diverso, al contempo inquieto e rassicurante, come del resto si richiede a un «classico» che ha il sapore del rifugio dopo una lunga fuga. (Corriere Fiorentino)

(Adnkronos) – Una settimana intensa dal punto di vista culturale e cinematografica quella offerta dal Messina Film Festival, che è tornato alla ribalta dopo una lunga sospensione tenendo viva l’attenzione su cinema e opera lirica dall’1 all’8 dicembre. (Periodico Daily)

Lo sapevamo fin da ‘Crimini e misfatti’ (1999) dove un mite oculista borghese assumeva un sicario per uccidere l’amante, e poi da ‘Match point’ (2005) con un arrampicatore sociale che ricorreva all’omicidio per porre fine ad un compromettente adulterio (Primocanale)