Il 2025 è l’anno della Generazione Beta, cosa vuol dire
Dopo Boomers, Millennials e Gen. Z, il 2025 dà il benvenuto alla Generazione Beta, ma cosa significa e chi ne fa parte? Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni. Fonte: iStock Il 2025 è l'anno della Generazione Beta L’arrivo del 2025, oltre a propositi e speranze di un anno pieno di soddisfazioni e buone notizie, apre le porte anche alla Generazione Beta: Un nome che lascia già intuire un legame con un mondo in continua trasformazione. (DiLei)
Ne parlano anche altre testate
Dal 2025 nasceranno i bimbi della Generazione Beta, di cui si sa ancora molto poco e si possono fare previsioni. (Fanpage.it)
Chi nascerà il prossimo anno apparterrà alla generazione Beta, l’Alpha è finita (io non sapevo neppure fosse iniziata), così è stato deciso, perché viviamo nell’epoca del generazionismo, di un sociologismo che ha bisogno di classificare le generazioni sempre più velocemente, a cosa serva non si capisce bene. (il Giornale)
Nello specifico Heather Dretsch, professoressa associata di marketing alla North Carolina State University a “Good Morning America” ha annunciato che dal primo gennaio 2025 si avrà la fine della Generazione Alpha e l’inizio della Generazione Beta, che include chi nascerà tra il 2025 e il 2039. (Il Fatto Quotidiano)
Infatti dal primo gennaio 2025 nascerà ufficialmente la Generazione Beta, che include chi nascerà tra il 2025 e il 2039. La generazione Beta rivoluzionerà anche il comportamento dei consumatori per cui bisognerà rivedere e reinventare le strategie di marketing. (R101)
Con il primo gennaio 2025 avremo anche un cambio di generazione: sarà l’addio alla Generazione Alpha (2010-2024) e il benvenuto alla Generazione Beta (dunque dal 2025 fino al già previsto 2039). Come si può notare, il tempo che trascorre tra una generazione e l’altra sta diminuendo, dai «tradizionali» 25 anni definiti per esempio anche dalla Treccani, a spazi temporali divisori anche di soli 12 anni. (Corriere della Sera)