Notte di alta tensione al Corvetto, Fsp Polizia: “Nessuna protesta, ma una guerriglia organizzata”
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– “Nessuna protesta, nessuna nobile ricerca di risposte, quella di stanotte a Milano nel quartiere Corvetto è stata una guerriglia, che era stata organizzata nei tempi e nei modi, con tanto di auto posizionate ad hoc per impedire l’intervento delle forze dell’ordine e l’uso di bombe ed altri artifizi, pietre, incendi e quant’altro ed era finalizzata a devastare e aggredire, per affermare una presunta superiorità sulle leggi, sullo Stato, su ogni regola civile". (IL GIORNO)
Se ne è parlato anche su altri media
È in quel momento che nell’inquadratura entrano la Giulietta del Radiomobile e il TMax guidato dal ventiduenne tunisino Fares B., con precedenti per droga e reati contro il patrimonio. La telecamera comunale sistemata in cima al palo della luce all’incrocio punta sul lato opposto, quello di via Quaranta. (IL GIORNO)
Dall'analisi delle telecamere emerge la possibilità di un urto accidentale con la vettura dei militari (Open)
La furia dei ragazzi vestiti di nero e con il cappuccio calato sulla testa per vendicare l'investimento. L'irruzione nell'abitacolo del suv pirata e i colpi di bastone contro la passeggera. (IL GIORNO)
Notte di tensione al Corvetto, quartiere periferico di Milano, dove un centinaio di giovani hanno protestato, come ieri nel quartiere e il giorno prima in un'arteria stradale vicina, per la morte di Ramy Elgaml deceduto in un incidente stradale nella notte fra sabato e domenica in scooter durante un inseguimento dei carabinieri. (leggo.it)
Una vera e propria guerriglia urbana iniziata dopo la morte di Ramy Elgaml, il 19enne egiziano deceduto nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre durante un inseguimento con i carabinieri: le proteste, scattate già domenica pomeriggio, sono andate avanti anche per tutta la giornate di ieri, lunedì 25 novembre, fino alla mezzanotte. (Today.it)
Si sono ritrovati in centinaia nel tardo pomeriggio di ieri – prima con fiori e messaggi di cordoglio, poi con striscioni e fumogeni man mano che la rabbia montava – all’angolo fra via Ripamonti e via Quaranta: tutti chiedevano a gran voce “verità per Ramy”, il 19enne egiziano morto nelle prime ore di ieri mattina al Policlinico dopo essere caduto dallo scooter su cui lui e un amico tunisino di 2… (La Repubblica)