Crisi del mercato auto, in Europa sorride solo la Spagna
– La crisi del settore auto, che vede nella Volkswagen in Germania l’esempio più noto e drammatico, ha in realtà molti altri focolai pronti ad esplodere, con vendite a picco, scenari di licenziamenti e cassa integrazione, e politiche europee di transizione che per ora non hanno portato i frutti sperati. Settembre in calo del 4,2% Il mercato europeo delle autovetture, dopo la caduta di agosto (-16,5%), continua a registrare dati sconfortanti, con settembre che si è chiuso in calo del 4,2% rispetto a 12 mesi fa, ed un numero di immatricolazioni inferiore di circa 50mila unità. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altri media
Un cane che si morde la coda. Di che cosa stiamo parlando? Della crisi del comparto auto mondiale scatenata dal passaggio all'elettrico, un problema che inizia a farsi sentire pesantemente anche in Germania, nazione che da sempre ha un legame molto forte con il settore. (Today.it)
Se si ferma l’auto, anche il Polesine rischia di rimanere a piedi. In tutto si tratta di un comparto che dà lavoro a circa 1.300 dipendenti. (La Voce di Rovigo)
Se i grandi gruppi frenano (Stellantis, ma pure Volkswagen e non solo), l’indotto… Ma vale più di tanti numeri e statistiche. (La Repubblica)
Così il viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, a margine dell'assemblea 2024 di Federchimica, in merito alla crisi del settore dell'auto in Italia. Ciò ci dimostra quanto questa transizione sia difficile, quanto il settore subisca i contraccolpi della congiuntura". (ilmessaggero.it)
Oggi è stato il turno dei chimici. La commissione Lavoro, presieduta da Pierino Crema, ha ascoltato i rappresentanti sindacali del settore chimico, legato all’automotive. Un appuntamento che si inserisce nell’ambito degli incontri finalizzati alla costruzione di iniziative per rilanciare la ripresa industriale nel territorio torinese. (Città di Torino)
Lo indica Clepa, l’associazione europea dei fornitori delle case automobilistiche, che stima come dal 2020 siano andati persi circa 86.000 posti di lavoro nel settore. Nonostante le previsioni secondo cui sarebbero stati creati oltre 100.000 nuovi posti di lavoro entro il 2025, la realtà è stata una perdita netta di quasi 56.000 posizioni. (Il Messaggero - Motori)