20 anni fa lo tsunami nell’Oceano Indiano, dove morirono 230mila persone
Tempo medio di lettura: 3 minuti (biografieonline.it) Lo tsunami che ha colpito l’Oceano Indiano è stata la catastrofe naturale più dirompente dell’ultimo secolo, causando la distruzione di case, città e la morte di 230 mila persone. Il maremoto, con magnitudo superiore a 9 della scala Richter, si è verificato il 26 dicembre 2004: l’epicentro è stato localizzato, in mezzo al mare, a pochi chilometri dall’isola di Sumatra (160 km a una profondità di 30 km). (Luino Notizie)
La notizia riportata su altre testate
Sono trascorsi 20 anni dal 26 dicembre 2004, quando nell’Oceano Indiano al largo della costa nord-occidentale di Sumatra, si verificò un violentissimo terremoto di magnitudo 9.1. Sono passati 20 anni da quando il 26 dicembre 2004 un terremoto di magnitudo 9.1 nell'Oceano Indiano innescò uno tsunami che devastò l'Indonesia e altri Paesi affacciati sull'Oceano Indiano. (Geopop)
Accadde esattamente vent’anni fa, il 26 dicembre 2004, e in questa stessa data viene ricordato in tutto il mondo come uno dei cataclismi naturali più gravi della... Proseguì con un devastante maremoto, con onde alte fino a più di 50 metri, andate a infrangersi lungo le cose di oltre mezza dozzina di Paesi. (Necrologi)
Era il 26 dicembre 2004 quando, poco dopo la mezzanotte, un terremoto di magnitudo 9.1 colpì l'isola indonesiana di Sumatra, provocando uno tsunami che uccise quasi 230mila persone in 15 paesi affacciati nell'Oceano Indiano. (Adnkronos)
L'area di Banda Aceh, la più colpita dal disastro, è diventata famosa in tutto il mondo anche per lo studio e la sperimentazione di strategie per la riduzione del rischio legato ai maremoti. (Le Scienze)
Uno dei pericoli maggiori, in questo senso, è rappresentato dalla cosiddetta faglia ligure, all’estremo ovest delle coste italiane, vicino alle Alpi marittime francesi. Può sembrare un’altezza ridicola, in realtà un muro d’acqua di quelle dimensioni che si abbatte a 30 chilometri orari su spiagge affollate sarebbe letale. (Corriere del Ticino)
Il 26 dicembre del 2004 ha segnato anche un punto di svolta su questo aspetto dato che, secondo gli esperti, la mancanza, all'epoca, di un sistema di allerta adeguatamente coordinato, ha aggravato enormemente le conseguenze del disastro. (Corriere del Ticino)