Adieu Vivendi, Poste riporta Tim in mani italiane
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Poste riporta Tim sotto il controllo italiano. Il gruppo che fa capo al Tesoro e a Cassa Depositi e Prestiti ha rilevato da Vivendi un altro 15% di Tim, salendo al 24,81% del capitale. Poste è ora il maggiore azionista del gruppo di tlc e si posiziona a ridosso della soglia oltre la quale scatterebbe l’obbligo di promuovere un’offerta pubblica. L’accordo tra Poste e Vivendi vale 684 milioni e chiude virtualmente il cerchio della scalata con cui Roberto Colaninno rilevò nel 1999 l’allora Olivetti-Telecom. (Nicola Porro)
La notizia riportata su altre testate
Con questa operazione, Poste Italiane è diventato il primo azionista di TIM, in un contesto in cui la soglia del 25% rappresenta il limite oltre il quale scatterebbe l’obbligo di Opa (cioè offerta pubblica d'acquisto). (DDay.it)
La scalata di Poste, per il 65% dello Stato, era già iniziata a febbraio con l'ingresso nel capitale di Tim. Poste italiane è salita al 24,81% di Tim, comprando il 15% dalla francese Vivendi. Un'operazione da 684 milioni di euro. (Today.it)
La telefonia italiana ha urgente bisogno di riparazioni. L’occupazione nel settore è scesa del 30%, con un taglio di circa 40 mila posti. (Corriere della Sera)
Sul consolidamento delle tlc «abbiamo avviato il primo pezzo, quindi c'è ancora da fare», ha detto. Ad aprire esplicitamente ieri è stato Pietro Labriola, amministratore delegato del gruppo italiano. (Milano Finanza)
Si conclude un percorso di 8 anni di rilancio dei pacchi, telefonia, pagamenti, contratti e gas permettendo agli italiani di aver più servizi e facendo anche guadagnare i nostri azionisti, che partivano da un valore dell'azienda di 8 miliardi e sono arrivati a 27 miliardi». (ilgazzettino.it)
Per capire meglio, almeno in parte, che cosa significhi l’ingresso di Poste Italiane in Tim come azionista principale è utile rammentare il passato. Quando Tim si chiamava Telecom Italia, subito prima della privatizzazione del 1997, era una grande e florida azienda, un fiore all’occhiello del sistema delle imprese italiane. (La Stampa)