L’operazione - Ndrangheta in Toscana, sequestrati beni per 5 milioni a imprenditore calabrese operante nel settore rifiuti

Il destinatario del provvedimento, già arrestato lo scorso aprile nell’operazione denominata “Keu”, dal nome del rifiuto derivante dall’attività di concia delle pelli che, nonostante presentasse particolari criticità ambientali, era stato riutilizzato per sottofondi stradali, terreni agricoli e opere pubbliche.

Questa attività avrebbe consentito all’imprenditore di accumulare, nel corso degli anni, un ingente patrimonio di origine illecita. (LaC news24)

Se ne è parlato anche su altre testate

Keu, sequestro milionario. Inchiesta Keu, nuova svolta con l'operazione guidata dalla direzione investigativa antimafia, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico e i carabinieri forestali del Nipaaf di Firenze. (gonews)

Secondo la procura antimafia di Firenze infatti, i beni per oltre 5 milioni di euro sarebbero ottenuti dallo smaltimento illecito del rifiuto di conceria. I carabinieri hanno sequestrato beni per oltre 5 milioni di euro a un imprenditore calabrese ritenuto vicino ad ambienti della ‘ndrangheta che operava in Toscana nel settore dei rifiuti e che lo scorso aprile era finito in manette. (IlCuoioInDiretta)

Stiamo coinvolgendo – grazie soprattutto al lavoro della vice presidente Princi – sempre più scuole, e sono ormai tantissimi i punti vaccinali paralleli nati presso le strutture degli istituti. 1 min, 36 sec. (Corriere di Lamezia)

Basta volerlo”, conclude Salvatore Calleri Questo sequestro è in continuità con l’inchiesta Keu e dimostra che nonostante sia piombato il silenzio sul caso, il lavoro di chi indaga continua”. (ValdarnoPost)

Firenze, sequestrati beni per oltre 5 milioni di euro ad un imprenditore calabrese già arrestato nello scorso aprile. L'operazione è stata condotta dalla Direzione investigativa antimafia, dai carabinieri del Noe e dai forestali. (Leggo.it)

Il patrimonio sequestrato comprende numerosi terreni e abitazioni ubicati in Toscana, nelle province di Arezzo e Pisa, e in Calabria, nel crotonese, oltre a conti correnti, società e automezzi facenti capo all’indagato e al suo nucleo familiare. (StrettoWeb)