L’Istat smentisce il governo: giù i posti di lavoro e la produzione industriale
Di pochi giorni fa, i dati dell’ISTAT che certificano una diminuzione degli occupati e un ulteriore calo della produzione, per il ventesimo calo consecutivo registrato. Tessile ed in particolare l’automotive vanno a picco, a certificare che per l’industria di questo paese questo Governo non trova soluzioni credibili e viene smentita la narrazione della Meloni ed i suoi Ministri in merito ad un paese che cresce, che si rilancia in Europa (Contropiano)
Ne parlano anche altri media
L’ennesima conferma della difficoltà dell’industria italiana è arrivata dai dati diffusi dalla Congiuntura flash del Centro studi di Confindustria, secondo cui l’economia italiana, che si è fermata nel terzo trimestre, è sostenuta nel quarto trimestre (in lieve ripartenza) solo da servizi e taglio dei tassi. (Avvenire)
Venti trimestri consecutivi di calo della produzione industriale. A settembre si stima che l’indice destagionalizzato sia sceso dello 0,4% rispetto ad agosto. (LA NOTIZIA)
Vuol dire che su base annua il PIL è aumentato solo dello 0,4%, cioè siamo a prefissi telefonici. Un risultato che rende difficile raggiungere il pur modesto obiettivo di crescita del più 1% previsto dal governo per il 2024. (Radio Radio)
Lo rivela l'ultimo rapporto congiunturale del Centro Studi Confindustria, ricordando che il PIL italiano si è fermato nel 3° trimestre e che, nel 4° trimestre, l’economia è stimata in lieve ripartenza, trainata dal terziario e dal taglio dei tassi, che può iniziare ad agevolare consumi e investimenti. (LA STAMPA Finanza)
In merito a quest’ultimo punto, l’analisi è di lungo periodo e coinvolge un ventennio circa dal 1998 al 2020. I risultati evidenziano come nel 2020 la dipendenza dell’Italia dalla Germania sia 2,5 volte più elevata della rilevanza dell’Italia per la Germania (Figura F1). (LavoroSi)
Resta negativo l’export a causa della debolezza dell’Eurozona e dell’incerto scenario globale. Nel quarto trimestre l’economia è stimata in lieve ripartenza, trainata dal terziario e con il taglio dei tassi che può iniziare ad agevolare consumi e investimenti. (Il Sole 24 ORE)