Giorgia, il gran rifiuto. "Proposte sbagliate per merito e metodo". Nuova partita sui voti

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Ascolta ora 00:00 00:00 «In Europa a testa alta. Giorgia Meloni dice no alle nomine imposte dalla sinistra». Le perplessità sulle nomine europee, per usare un blando eufemismo, sono manifeste dalle parti della premier a e di Fratelli d'Italia. E diventano anche oggetto di una comunicazione a mezzo social, un messaggio chiaro per dire senza infingimenti che le indicazioni arrivate dai leader a Bruxelles non saranno sottoscritte dal governo italiano. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Non pensa affatto, come in tanti dalle opposizioni le rimproverano e come alcuni quotidiani europei la dipingono, di aver incassato una sconfitta, isolando e condannando all’irrilevanza l’Italia. Non si sente all’angolo, né emarginata, o tantomeno indebolita. (Corriere della Sera)

E se per l'ex premier portoghese, vinta Giorgia Meloni non può sorridere dopo la tornata di euro-nomine del recente Consiglio Europeo, che ha visto l'Italia spinta relativamente ai margini da un misto di assenza di decisionismo e calcoli elettorali. (Inside Over)

– “Non ha capito la differenza tra l’Italia e la maggioranza". La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la premier italiana Giorgia Meloni (foto d’archivio)EPA Perché al dunque il risultato dell’astensione sulla candidata alla presidenza della Commissione von der Leyen e il voto contrario sull’Alta commissaria Kaja Kallas e sul presidente del Consiglio Antonio Costa condanna la premier a un negoziato tutto in salita con la maggioranza popolar-socialista-liberale e i grandi paesi fondatori. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nomine Ue, Meloni in fuorigioco

Di solito è troppo tardi. Se il mondo cambia e si apre a incognite che sanno di svolta storica, da quelle legate alle legislative francesi alle presidenziali negli Usa, l’Ue tenta di mantenere la posizione. (L'HuffPost)

I negoziati condotti tra i tre maggiori gruppi del Consiglio europeo servono «solo a a facilitare il processo in questa sede» ma «la decisione spetta a Meloni e agli altri leader durante la riunione del Consiglio europeo. (Il Sole 24 ORE)

Si è astenuta su von der Leyen e ha votato contro Costa e Callas, senza per questo impedire al vertice dei capi di Stato e di governo di approvare i nomi proposti dai negoziatori di Ppe, Pse e Alde. Sulle nomine per gli incarichi di vertice dell'Ue, Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione, Antonio Costa a quella del consiglio, e Kaja Kallas come Alto rappresentante per la Politica estera e della Sicurezza, la premier Giorgia Meloni ha deciso di prendere la strada più impervia e probabilmente meno fruttuosa per il paese. (Italia Oggi)