Spari, fuoco e rapina da film alla Dhl di Piacenza, il racconto dei testimoni: “Paura e scena apocalittica”
Il racconto dei testimoni della rapina alla sede Dhl di Piacenza avvenuta nelle prime ore di domenica a Monticelli d'Ongina. “Sono stati momenti di paura, sembrava davvero di essere nella scena di un film” hanno rivelato le persone coinvolte loro malgrado nell'assalto armato. (Fanpage.it)
Ne parlano anche altre testate
Un orario insolito, quello scelto dalla banda che fra sabato e domenica ha assaltato il magazzino Dhl di località La Secca. E infatti un gruppo di ragazzi stava rientrando a San Pietro in Cerro dopo la serata trascorsa a Monticelli: «Ci siamo ritrovati la strada sbarrata con almeno tre auto a fuoco – racconta uno di loro –. (La Provincia di Cremona e Crema)
Nella notte tra sabato e domenica, un gruppo armato e ben organizzato ha assaltato il polo logistico di Monticelli d’Ongina, in provincia di Piacenza, prendendo di mira il magazzino Dhl per mettere a segno una rapina su larga scala. (Corriere della Sera)
Marco Troni è stato il primo ad arrivare nella zona dove era in corso la rapina al deposito Dhl di Monticelli, dove un commando di almeno 15 malviventi armati ha portavo via computer, cellulari e tablet per una somma che pare arrivi al milione di euro. (Libertà)
L’assalto al magazzino centrale di DHL a Piacenza, porta in emersione un fenomeno sottovalutato, quello di una vera e propria logistica parallela, gestita dalla criminalità organizzata in grado di totalizzare fatturati in crescita costante, in Europa, come in tutti i principali Paesi del mondo. (Nicola Porro)
PIACENZA. Maxi colpo alla Dhl (): irruzione armata, furgoni rubati dati alle fiamme e chiodi sulla strada. La banda in fuga con un bottino da 1 milione (il Dolomiti)
Lo ripetono i carabinieri che, guidati dalla pubblico ministero Emanuela Podda, da questa notte all'una … Questa è la prima certezza di un colpo scenografico, con automobili in fiamme, chiodi foragomme sparsi sull'asfalto, per bloccare l'accesso alle forze dell'ordine e cancelli sfondati per entrare. (La Stampa)