Il film del giorno: L’invenzione di noi due

Tratto dall’omonimo romanzo di Matteo Bussola (edito da Einaudi Stile Libero), L’invenzione di noi due di Corrado Ceron è la storia dell’amore di una vita e il film di Gala della serata del 16 luglio al Taormina Film Festival. Lino Guanciale, più volte vincitore del Ciak d’oro e Nastro d’argento nel 2021, e Silvia D’Amico, Nastro d’argento Menzione speciale nel 2015, sono i protagonisti di questo viaggio romantico che riflette sulle emozioni della relazione più importante dell’esistenza. (Ciak Magazine)

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"A chi si ama e non ricorda il perché". Un adattamento riuscito, ve lo diciamo fin da subito in sede di recensione, perché riesce a riprodurre e rievocare l'approccio al racconto dei sentimenti che sono il forte di Matteo Bussola, con quella sua capacità di comunicare in maniera semplice, diretta, efficace, in quel suo impagabile equilibrio tra profondità e immediatezza che riesce a non scivolare nella retorica. (Movieplayer)

Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Matteo Bussola. A seguire tutte le anticipazioni e le curiosità. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L'invenzione di noi due di Corrado Ceron e tratto dal romanzo omonimo di Matteo Bussola è un film interessante che gode tutti i rischi e tutti i benefici dal fatto di provenire da un libro ingombrante e dunque difficile da gestire. (Il Mattino di Padova)

L’Invenzione di Noi Due: Una clip in anteprima del film con Lino Guanciale

Nel cast anche Paolo Rossi e Francesco Montanari. Vi portiamo sul set con un video backstage in anteprima esclusiva. (ComingSoon.it)

Esiste un cinema romantico in Italia? Un cinema sintonizzato sulle intermittenze del cuore, sui palpiti e i sospiri delle anime infiammabili, fondato sull’attesa di quel rimpianto sempre eluso, sulla nostalgia di cose vissute per un istante e che condizionano un’intera esistenza, consapevole che il discrimine tra innamoramento e amore è l’esercizio del melodramma? C’è stato, sì, estemporaneo più che sistematico nelle sue eruzioni dilanianti (il maestro è Valerio Zurlini), ma, chissà poi perché, si nota sempre una certa diffidenza verso il film d’amore in purezza, quasi avesse bisogno di una nobilitazione che trascende il genere e diventa altro (le eccezioni recenti non mancano: citiamo Dove non ho mai abitato di Paolo Franchi e Nuovo Olimpo di Ferzan Ozpetek, che perlomeno si prendono carico del romanticismo ed evitano il sentimentalismo). (cinematografo.it)

Non lo guarda, non lo ascolta, non condivide quasi più nulla. ROMA – Milo, sposato con Nadia da quindici anni, si accorge che lei non lo desidera più. (The Hot Corn Italy)