Dossieraggi illegali su imprese e manager: ecco come funzionava il mercato nero delle info riservate

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IL GIORNO INTERNO

– Un'associazione a delinquere che avrebbe prodotto dossier a pagamento, intercettato illecitamente mail e chat di Whatsapp e persino registrato conversazioni. Per farlo, i presunti membri dell'organizzazione criminale potevano contare su apparecchi estremamente sofisticati, utilizzati da consulenti informatici e hacker per investigare in maniera fraudolenta sulla vita delle persone. "Il quadro che emerge è estremamente allarmante per la dimensione imprenditoriale dell'acquisizione di dati personali e riservati – è il commento del procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo –. (IL GIORNO)

Ne parlano anche altri media

Con più di quaranta encomi alle spalle, terminò la sua carriera ufficiale nella polizia di Stato nell'anno dell'Expo a Milano, il 2015, al vertice del commissariato di polizia «Rho/Fiera». (il Giornale)

Carmine Gallo , l' ex super poliziotto finito ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Dda di ieri su attività di dossieraggio) conosciuto per le sue attività contro la 'ndrangheta e il crimine organizzato, in particolare durante gli anni dei sequestri di persona in Aspromonte , un periodo molto complesso nella lotta alla mafia calabrese. (Gazzetta del Sud)

Non solo hacker quindi ma un sistema più complesso, a volte ramificato come dimostrano le ultime inchieste, che vede al … Poi con il passare degli anni sono arrivate le minacce esterne, cioè gli hacker, ora quelle interne, come l'abuso di credenziali di accesso ai sistemi informativi. (L'HuffPost)

Lo scrive il gip di Milano Fabrizio Filice nell'ordinanza di custodia cautelare, che riporta passaggi di una conversazione in cui Calamucci diceva "tutta Italia incul... (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Un altro caso di dossieraggio a livello nazionale. (quotidianodipuglia.it)

Sono ben 108.805 gli atti giudiziari o addirittura classificati Aisi, l’agenzia interna degli 007, e quindi coperti da segreto di Stato, finiti nelle compravendite della Babele informatica. Il numero più impressionante è nascosto a pagina 129 dell’ordinanza di custodia cautelare della retata di ieri contro i mercanti di dati. (La Stampa)