Nadia Cassini è morta: addio all'attrice icona sexy del cinema italiano

Nadia Cassini è morta: addio all'attrice icona sexy del cinema italiano

Il mondo del cinema è in lutto. All'età di 76 anni è morta Nadia Cassini, attrice che è stata un'icona sexy del cinema italiano, per quello che riguarda la commedia. Gianna Lou Müller, questo il suo vero nome, è stata anche una delle prime sex symbol delle televisioni private di Silvio Berlusconi. Da tempo soffriva di una lunga malattia che, purtroppo, non le ha dato scampo. Leggi anche: Addio a Eleonora Giorgi (La Gazzetta dello Sport)

Su altri giornali

L'attrice si ritirò dalle scene italiane nella seconda metà degli anni Ottanta. Nadia Cassini nella sua ultima intervista televisiva durante la prima Puntata di "Una Poltrona Per Due", trasmissione Cult di RaiExtra. (Il Giornale d'Italia)

In un video virale, una mamma a Gaza riconosce il figlio morto tra i cadaveri: "Ha i capelli lunghi, è lui, Allah dammi la forza per sopportare. Io e il Signore siamo orgogliosi di te, figlio mio. Mio figlio è martire. (Il Giornale d'Italia)

Era nata a New York nel 1949 da padre statunitense di origini tedesche, Harrison Müller, e da madre statunitense di origini italiane, Patricia Noto. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Lino Banfi ricorda Nadia Cassini: Sul set le regalai un'orchidea, la madre storpiava il mio nome
Lino Banfi ricorda Nadia Cassini: "Sul set le regalai un'orchidea, la madre storpiava il mio nome"

L'addio di Kassandra Voyagis alla madre Nadia Cassini "Riposa in Pace mamma. (Fanpage.it)

Nata il 2 gennaio 1949 a Woodstock, nello stato di New York, con il nome di Gianna Lou Muller, Nadia era figlia di artisti di vaudeville (il padre era tedesco e la madre italiana) e venne alla luce durante una tournée teatrale dei genitori. (Vanity Fair Italia)

Banfi ha condiviso il set con l’attrice italo-americana diverse volte, come nel caso del film La dottoressa ci sta col colonnello, del 1980, di cui Banfi ricorda la nascita dell’iconica battuta. “Questo annuncio fa male al cuore”. (La Repubblica)