Napoli, Duchesca: killer impunito già condannato a 10 anni
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È comparso davanti al gip per l’udienza di convalida Antonio Amoroso, il 37enne ritenuto autore dell’omicidio di Luigi Procopio nella zona della Duchesca. Il giudice ha convalidato il fermo sulla base delle indagini della Squadra Mobile di Napoli, coordinate dalla Procura. Ma quella di Amoroso, ora, è una storia da raccontare e rischia di trasformarsi anche in un caso, alla luce dei particolari che tratteggiano la personalità del presunto omicida. (ilmattino.it)
La notizia riportata su altre testate
Il fermato si chiama Antonio Amoroso ed è un parente acquisito di Procopio: sarebbe infatti nipote della moglie della vittima. (Gazzetta del Sud)
È stato rintracciato a Milano e fermato dalla polizia Antonio Amoroso, presunto assassino e parente di Luigi Procopio, il 45enne freddato a colpi di pistola davanti al figlio di 11 anni lo scorso 30 settembre a Napoli (Today.it)
Svolta nelle indagini Il fermato si chiama Antonio Amoroso ed è un parente acquisito di Procopio: sarebbe infatti nipote della moglie della vittima. Gli uomini della Squadra Mobile di Napoli, con l'ausilio del personale della Squadra Mobile di Milano ed il supporto tecnico del Servizio Centrale Operativo, hanno arrestato l'uomo, rintracciato nel capoluogo lombardo. (LaC news24)
Si trova in stato di fermo Antonio Amoroso, il presunto assassino di Luigi Procopio, l’uomo di 45 anni ucciso a colpi di pistola davanti al figlio undicenne lo scorso 30 settembre a Napoli. Il presunto assassino è stato fermato dalla polizia oggi 5 ottobre, a Milano. (Open)
Dentro c’era l’uomo che cercavano: Antonio Amoroso, 37 anni, il presunto assassino di Luigi Procopio, quarantacinquenne ucciso a colpi di pistola lo scorso 30 settembre a Napoli sotto gli occhi del figlio di 11 anni. (IL GIORNO)
Sarebbe stato assassinato da un parente per un debito di appena 5mila euro – sulla cui natura sono ancora in corso accertamenti – Luigi Procopio, 45enne ucciso a colpi di pistola lo scorso 30 settembre – nella zona della Duchesca, nel centro di Napoli – davanti al proprio figlio (di 11 anni). (Il Fatto Quotidiano)