Usa, Vinci (Vinci & Partners): vittoria di Trump un'opportunità per l'Europa

"All'indomani della vittoria americana di Donald Trump l'Europa è chiamata ad interrogarsi su quelli che saranno i nuovi scenari geopolitici e sulle conseguenze anche sul piano economico. Il programma di Trump illustrato durante la campagna elettorale ha come obiettivo il "Make America Great Again" (MAGA) attraverso un mix di politiche incentrate sulla sicurezza nazionale, la riduzione delle tasse, la regolamentazione dell'immigrazione e una politica estera incentrata sugli interessi nazionali, con un ritorno a idee conservatrici su temi chiave come economia, giustizia ed esteri", così l'Avvocato Claudio Vinci dello studio Vinci & Partners. (Borsa Italiana)

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"All’indomani della vittoria americana di Donald Trump l’Europa è chiamata ad interrogarsi su quelli che saranno i nuovi scenari geopolitici e sulle conseguenze anche sul piano economico. (LA STAMPA Finanza)

«Fino a ieri avevo amici le cui idee non condividevo del tutto, ma non ci impedivano di stare vicini», mi racconta uno studente, «ora ci consideriamo nemici e non riusciamo più a vederci». Stati Uniti. (Corriere della Sera)

La vice presidente Kamala Harris si era rivelata, anzi, uno dei migliori sfidanti tra tutti coloro che quest’anno hanno dovuto affrontare il giudizio delle urne nei paesi industriali avanzati, potendo contare su una campagna elettorale disciplinata, la candidatura storicamente impopolare di Trump e un’economia americana che naviga a gonfie vele. (Corriere della Sera)

Trump, un successo netto ma non trionfale (di R. Alcaro, IAI)

Come difendersi dall’infantilismo politico? Bisogna o no trattare con «l’impresentabile»? Va contrastata la tendenza di coloro che, non disposti a prendere atto della realtà, si apprestano a contestare i governi europei che dovranno fare i conti con Trump. (Corriere della Sera)

La vittoria di Donald Trump è netta e istruttiva. Quello che dice conta più di ciò che fa. (Corriere della Sera)

I sondaggi lo davano dopo tutto leggermente favorito. Il suo è stato, numeri alla mano, un successo netto ma non trionfale: con ogni probabilità, riceverà lo stesso numero di voti del 2020 (intorno ai 75 milioni, un numero altissimo ma inferiore agli 81 milioni di Joe Biden), che nel voto popolare dovrebbero tradursi in un vantaggio di circa il 2% sulla sfidante Kamala Harris (Biden ottenne oltre il 4% in più nel 2020, Barack Obama oltre il 7% nel 2008). (L'HuffPost)