Le Isole Chagos “spariranno” da internet

Ai primi di ottobre, un po’ in sordina, si è diffusa la notizia che il Regno Unito ha deciso di riconsegnare allo stato delle Mauritius un arcipelago, le isole Chagos. È uno degli ultimi protettorati britannici d’oltremare che rispondeva al nome, alquanto burocratico, di Territorio britannico dell’Oceano indiano (British Indian Ocean Territory, Biot) ed è formato da una cinquantina di piccole isole e atolli strette attorno alla più grande e centrale isola chiamata Diego Garcia, un atollo di soli 44 chilometri quadrati a 1.600 chilometri a sud dell’India. (WIRED Italia)

La notizia riportata su altre testate

L'intesa sulle Chagos, annunciata giovedì 3 ottobre, prevede il passaggio di sovranità dell'arcipelago nell'Oceano Indiano alle Mauritius dopo decenni di negoziati. (WIRED Italia)

Il Regno Unito ha messo fine a una disputa pluridecennale con le Mauritius sull'arcipelago delle Chagos, nell'Oceano Indiano. Un “accordo storico” o una “giornata indimenticabile” nelle dichiarazioni dei due governi, con la sovranità delle Mauritius sulle isole, ma con la sovranità del Regno Unito sulla base militare (in comune con gli Stati Uniti) dell'isola principale di Diego Garcia (L'HuffPost)

Il web potrebbe presto dire addio ad un dominio popolare e utilizzato da diversi servizi e progetti legati alla tecnologia, e anche sfruttato per campagne di disinformazione, truffa e phishing. Stiamo parlando del dominio . (HWfiles)

Isole Chagos, Londra le restituisce alle Mauritius e irrita gli Usa (c'entra la Cina). Sperano anche le Falkland

La storia l'avevo raccontata in questa stessa rubrica un paio d'anni fa: il 1968 e il 1973 radunarono i circa 1.000 chagossiani – perlopiù lavoratori nelle piantagioni di cocco e canna da zucchero, discendenti degli schiavi portati lì dall'Africa e dal Madagascar un paio di secoli prima – e li deportarono nella Repubblica di Mauritius, da poco diventata indipendente. (la Repubblica)

“Accordo storico” accolto con favore da esponenti politici di entrambi i governi ma accolto anche con sgomento per l’esclusione dalle trattative, con irritazione per il mancato rispetto del diritto all’autodeterminazione dei popoli, con interrogativi circa la fattibilità del processo di reinsediamento della popolazione nativa e con timori sugli equilibri geopolitici. (Rivista Africa)

Il Times riporta che, dietro la facciata di approvazione, Washington potrebbe temere che questa decisione possa favorire la Cina, sfruttando i rapporti amichevoli che Mauritius intrattiene con Pechino. (ilmessaggero.it)