Lacrime e sangue per la Francia, ma Barnier già sbarella…

La Francia non sembra affatto aver superato la sua congiuntura più critica degli ultimi decenni. Il “presidente-re”, l’ex banchiere Emmanuel Macron, è arrivato ad ignorare il risultato delle urne dando vita ad un governo di assoluta minoranza che dovrà cercarsi volta per volta i voti in Parlamento. Per navigare in acque così tempestose aveva scelto come “timoniere” l’ex commissario europeo Michel Barnier, che aveva guidato la delegazione di Bruxelles nelle trattative con Londra sulla Brexit. (Contropiano)

Su altre testate

Il debito pubblico della Francia è “colossale”: una vera “spada di Damocle”. (Il Fatto Quotidiano)

Come Pollicino, in tv aveva infatti già accennato a nuovi balzelli per far cassa. La spinosa questione dell'aumento della tasse domina il discorso di «politica generale» del neo premier francese, Michel Barnier (il Giornale)

Questo ciclo di finanziamenti mette in evidenza due obiettivi principali: promuovere la specializzazione intelligente nei settori marittimi e far progredire l’agricoltura oceanica rigenerativa e l’innovazione nel settore delle alghe. (PesceInRete)

La Francia di Barnier rinvia il taglio del deficit al 2029 e minaccia più tasse sui redditi alti

PARIGI – Comincia con una citazione di De Gaulle, il neopremier Michel Barnier. «Vi chiedo di fare molto con poco» dice l'ex commissario Ue, sceso finalmente nell’arena parlamentare, dopo essere stato nominato da Emmanuel Macron quasi un mese fa. (la Repubblica)

La Francia corre ai ripari contro la deriva dei conti pubblici. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Sarebbe un rapporto di gran lunga superiore al 4,4% programmato dal precedente governo. Nella sua “déclaration de politique générale”, che possiamo considerare a tutti gli effetti un discorso d’insediamento, il nuovo primo ministro Michel Barnier ha giudicato grave la condizione dei conti pubblici in Francia, paventando il rischio che il deficit fiscale salga al 6% del Pil quest’anno. (InvestireOggi.it)