Strage di Nuoro. Nessun movente sentimentale ne economico accertato: è ancora tutto da verificare

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Altri dettagli:
Cronache Nuoresi INTERNO

NUORO – È stato scritto di tutto ma, di fatto, niente è stato detto. Proseguono, infatti a tutto campo da parte degli inquirenti le indagini per individuare un movente plausibile che spieghi (ammesso che sia possibile spiegarla) la strage familiare avvenuta mercoledì mattina tra via Ichnusa e via Gonario Pinna da parte del 53enne Roberto Gleboni. LA DINAMICA DELLA STRAGE – Verso le 6 di mercoledì mattina (ma l’allarme è scattato intorno alle 6.40), nella propria abitazione di via Ichnusa l’operaio forestale ha sparato prima ai componenti della sua famiglia (la moglie 43enne Giusi Massetti, morta sul colpo, la figlia 26enne Martina Gleboni, morta anch’essa sul colpo, il figlio 14enne ferito di striscio e sopravvissuto, il figlio di dieci anni, Francesco ferito in modo grave e morto dopo diverse ore di agonia in ospedale. (Cronache Nuoresi)

Se ne è parlato anche su altre testate

Gleboni ha ucciso con colpi di pistola alla testa, quasi una esecuzione, la moglie Giuseppina Massetti, di 43 anni, i figli Martina e Francesco, di 24 e 10 anni, e infine il vicino di casa, Paolo Sanna, il 69enne incontrato per caso nel pianerottolo mentre usciva dall'appartamento. (ilmessaggero.it)

Sulla strage di Monte Gurtei interviene, interpellata dalla Nuova Sardegna, la psichiatra sassarese Alessandra Nivoli, professoressa associata di psichiatria, direttrice della clinica psichiatrica dell’università di Sassari e responsabile dell’unità di Vittimologia, trauma e prevenzione della violenza. (La Nuova Sardegna)

" NUORO, 28 SET " Sono in corso all'ospedale Brotzu di Cagliari le autopsie su tre delle cinque vittime della strage familiare avvenuta a Nuoro mercoledì mattina per mano di Roberto... (Virgilio)

Il 14enne sopravvissuto alla strage di Nuoro si era finto morto per scampare alla furia omicida del padre

I Carabinieri della Stazione di Grottaglie, coadiuvati dai colleghi della Sezione Operativa della Compagnia di Martina Franca hanno eseguito una misura cautelare del collocamento in comunità di un 17enne, presunto responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni ai danni della madre e del fratello minore conviventi. (Tarantini Time Quotidiano)

Ai militari ha confidato di essersi salvato dalla furia omicida del padre fingendo di essere morto anche lui: un proiettile lo ha colpito al volto, ma ferendolo in modo non grave tanto che l'intervento chirurgico cui è stato sottoposto è stato necessario solo per rimuovere alcune schegge dalla mandibola. (Today.it)