Strage di Nuoro. Nessun movente sentimentale ne economico accertato: è ancora tutto da verificare

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Ponte sullo Stretto

NUORO – È stato scritto di tutto ma, di fatto, niente è stato detto. Proseguono, infatti a tutto campo da parte degli inquirenti le indagini per individuare un movente plausibile che spieghi (ammesso che sia possibile spiegarla) la strage familiare avvenuta mercoledì mattina tra via Ichnusa e via Gonario Pinna da parte del 53enne Roberto Gleboni. LA DINAMICA DELLA STRAGE – Verso le 6 di mercoledì mattina (ma l’allarme è scattato intorno alle 6.40), nella propria abitazione di via Ichnusa l’operaio forestale ha sparato prima ai componenti della sua famiglia (la moglie 43enne Giusi Massetti, morta sul colpo, la figlia 26enne Martina Gleboni, morta anch’essa sul colpo, il figlio 14enne ferito di striscio e sopravvissuto, il figlio di dieci anni, Francesco ferito in modo grave e morto dopo diverse ore di agonia in ospedale. (Cronache Nuoresi)

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La psichiatra Alessandra Nivoli: «Violenza psicologica familiare dietro la strage di Nuoro»

Sulla strage di Monte Gurtei interviene, interpellata dalla Nuova Sardegna, la psichiatra sassarese Alessandra Nivoli, professoressa associata di psichiatria, direttrice della clinica psichiatrica dell’università di Sassari e responsabile dell’unità di Vittimologia, trauma e prevenzione della violenza. (La Nuova Sardegna)