Netanyahu continua con le retoriche propagandistiche contro il popolo di Gaza
E adesso Netanyahu spiega che il nuovo obiettivo della guerra è costituito dalla sicurezza del nord di Israele. Così leggiamo su ansa.it ad esempio. In particolare, il presidente Netanyahu annuncia, in maniera certa, che è necessaria – sono parole riportate da Ansa – un’espansione degli obiettivi di guerra dello Stato ebraico per includere il ritorno dei residenti nelle aree settentrionali del paese. (Radio Radio)
Se ne è parlato anche su altri giornali
L’annuncio internazionale di una possibile pausa nello scontro con Hezbollah viene subito riportato sul piano locale dagli alleati più estremisti nel governo di estrema destra: Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze e leader messianico dei coloni, proclama che la «campagna militare nel Nord può finire con un solo scenario: la distruzione di Hezbollah». (Corriere della Sera)
Neanche trent’anni, è già uno dei massimi esperti italiani di questa materia infiammata. Che messaggi le arrivano dal Libano i questi giorni? «La mia cerchia di contatti è parziale, rispecchia l’élite del Paese, ma di certo esprime la paura diffusa che possa riproporsi uno scenario simile al 2006, con l’invasione di terra da parte di Israele e bombardamenti estesi sulla capitale. (Corriere della Sera)
No, Netanyahu non è Churchill, come giustamente ha scritto Francesco Cundari su Linkiesta ma sono pochi i liberali, a mia conoscenza, che lo considerano un difensore della liberaldemocrazia occidentale. (Nicola Porro)
Fino al 20 di gennaio l’America è così sospesa da un punto di vista internazionale e questo apre una finestra di opportunità straordinaria per lui: Bibi vuole una vittoria militare”. – Professor Gilles Kepel, perchè Netanyahu ha aperto il fronte del Libano? “Per cogliere l’attimo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah da parte di Tel Aviv non se ne parla neppure. «Andremo avanti fino il vittoria», dice Netanyahu che non teme di certo l’ira di Biden ma casomai del suo ministro della sicurezza Itamar Ben Gvir. (il manifesto)
L'assenza dell'esercito libanese regolare nell'attuale crisi tra Israele e Hezbollah solleva interrogativi sulla capacità delle istituzioni statali di affrontare un conflitto su larga scala Mentre lo scontro tra Israele e Hezbollah in Libano continua a preoccupare in quella che potrebbe portare a una vera e propria guerra, sono molti a chiedersi dove sia l'esercito libanese. (Euronews Italiano)