Assicurazioni contro le calamità naturali, perché il ministro sbaglia

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Liberi oltre le illusioni INTERNO

Il premio chiesto dall’assicuratore sarebbe ovviamente determinato anche dalla probabilità di accadimento di un terremoto. Cittadini e imprese del centro e del meridione (e quelli della fascia che attraversa il Friuli Venezia Giulia) pagherebbero premi sensibilmente superiori a quelli di Sardegna e Trentino, aggravando in modo non simmetrico i costi di impresa. Un altro criterio fondamentale per la formazione del premio, e in subordine per l’ammissibilità della proposta assicurativa, è la mitigazione del rischio. (Liberi oltre le illusioni)

La notizia riportata su altre testate

E la domanda che segue, immancabile come un ritornello, è sempre la stessa: chi paga i danni? Il governo, con un colpo di realismo che merita riconoscimento, ha deciso che le imprese devono correre ai ripari stipulando entro il 31 dicembre 2024 polizze assicurative obbligatorie contro i disastri naturali. (L'Eco di Bergamo)

Verona, 24 set. Non entro nel dibattito governativo, però dico quello che ho sempre sostenuto: da ministro ho portato avanti il fondo di solidarietà, cioè un contributo sul premio dell'assicurazione e quindi sulla spesa che il cittadino deve fare, facendo passare un principio: l'assicurabile non è indennizzabile, come accade in agricoltura. (il Dolomiti)

In questi giorni il Governo sta lavorando al decreto attuativo relativo all’obbligo di assicurazione proprio contro questi eventi, ma sempre secondo la stessa indagine sono pochissime le aziende a conoscenza della norma; appena 2 su 10. (Italia Oggi)

Di Luca Ravaglia Il tema si sta spostando sempre più – e non da ora – dal campo politico a quello dei dati di fatto: in caso di devastanti calamità naturali, diventa (e diventerà) sempre più difficile aspettarsi pieni e rapidi risarcimenti da parte dello Stato a famiglie e imprese colpite. (il Resto del Carlino)

Tre miliardi di danni. In un anno ecco a quanto ammontano i costi delle calamità naturali per micro e piccole imprese italiane. Alluvioni, terremoti e frane hanno colpito più di 278mila imprese. Polizza assicurativa obbligatoria? Sei imprese su dieci sono d’accordo con il provvedimento secondo un’indagine di EMG Different per Facile. (Panorama)

Che si arrabbiano, almeno a sentire il presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini: «Potrebbe accadere che nei territori dove ci sono problemi gli industriali non investano più. All’ennesima tornata di piogge monsoniche, allagamenti e danni si accoppia il tema, diventato stringente, dell’obbligo di assicurazione catastrofale per le imprese. (Corriere della Sera)