Brignone, un doppio ‘zero’ che pesa

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
SPORT

La Coppa del Mondo di sci alpino sembra non avere una padrona e l’equilibrio regna sovrano dopo la disputa di undici gare. La classifica è infatti cortissima dopo il gigante di Kranjska Gora che ha aperto il nuovo anno solare: la svedese Sara Hector conduce con 407 punti davanti alla svizzera Camille Rast (383) e alla croata Zrinka Ljutic (356), Federica Brignone occupa la quarta posizione con 319 punti e precede la svizzera Lara Gut-Behrami (309) e Sofia Goggia (285), mentre la statunitense Mikaela Shiffrin è più attardata (245) dopo la lunga assenza.

Serve un miracolo in slalom per vedere una italiana sul podio, e probabilmente non accadrà. Tra i pali stretti ci sono le maggiori difficoltà nella nazionale italiana, che non ha big come nelle altre tre discipline e dovrà sperare in un risultato contro pronostico. La prima gara, il gigante, ha visto il dominio di Sara Hector su Lara Colturi, con Sofia Goggia a salvare la spedizione con un prezioso quinto posto, perché Brignone è uscita nella prima manche, scivolata, e Bassino non si è qualificata alla seconda. In generale, una buona prestazione, con cinque nelle trenta, ma ci si aspettava un piazzamento a podio in una specialità molto florida.

Federica Brignone si sfoga per un calendario iniquo. Ha commesso un grave errore nella prima manche del gigante di Kranjska Gora ed è uscita di scena in questa prova valida per la Coppa del Mondo di sci alpino, incappando in un pesantissimo zero. La fuoriclasse valdostana sembra non conoscere mezzi termini tra le porte larghe: o vince (come aveva già fatto a Soelden e Semmering) oppure sbaglia e non porta a casa punti (le era già successo a Semmering, quando sbagliò nella seconda manche).

Domenica alle 10.00 (con la 2^ prevista alle 13.00) la prima manche del quinto appuntamento stagionale di specialità: la croata, reduce dal trionfo di Semmering, col pettorale 2 prima di Hector e Rast, ma la sfida è aperta e occhio anche a Lara Colturi con il 9. Peterlini n° 17, poi Rossetti, Della Mea, Tschurtschenthaler, Lorenzi e Collomb.