"Sempre pronto ad aiutare": Tecnosystemi piange Abel Ayala Anchundia, vittima della valanga

Senza parole, frastornato e addolorato: così si può definire territorio dell’Alta Marca il giorno dopo la tragedia che ha coinvolto tre sciatori. Come ha fatto sapere un maestro di sci di quella zona, l’area di Forcella Giau, dove si è verificato il fatto, solitamente “è molto frequentata dagli amanti dello scialpinismo”. Tre gli sciatori coinvolti, di cui due purtroppo deceduti: Elisa De Nardi, 40enne residente a Conegliano, purtroppo non ce l’ha fatta, nonostante le cure messe in campo dal personale dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)
Se ne è parlato anche su altri giornali
LE PAROLE – «Non mi sento ancora un giocatore affermato, ma sento comunque di dovermi assumere le mie responsabilità e di sapere cosa posso dare e cosa la squadra si aspetta da me. L’attaccante della Lazio ha parlato direttamente dal ritiro della nazionale danese, dove ha analizzato quelle che sono le sue qualità (LazioNews24.com)
Ed è morto seppellito da tonnellate di neve. Aveva 38 anni, ecuadoregno di nascita ma residente a Vittorio Veneto da 25 anni. (ilmessaggero.it)
Facevano parte di un gruppo di quattro scialpinisti che intorno alle 13 è stato travolto da una valanga sotto la Forcella Giau, a 2.300 metri di quota, noto valico alpino tra Cortina d’Ampezzo e la Val Fiorentina (Belluno). (L'Eco Vicentino)
Elisa De Nardi, 40 anni, di Conegliano (Treviso), e Abel Ayala Anchundia, 38enne originario dell’Ecuador e residente a Vittorio Veneto, sono deceduti poche ore dopo il ricovero in ospedale. Due vite spezzate dalla montagna. (leggo.it)
Ora quei video sono custoditi gelosamente nei cellulari di chi è sopravvissuto. (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)
A dare l’allarme, attorno alle 13 di ieri domenica 16 marzo, era stato un quarto sciatore rimasto estraneo al distacco. La valanga, più distacchi sull’intero versante, ha sepolto, oltre alle due vittime, anche un 51enne di Conegliano, che era stato subito individuato e riportato in superficie dal compagno, e ora è ricoverato a Pieve di Cadore per possibile ipotermia e un trauma alla caviglia. (L'Amico del Popolo)