L’economista Rosa: “Trump usa i dazi come arma di pressione su Cina e Messico”
Quella che è stata espressa (via social) da Trump l’altra notte, specialmente l’aggravio di un ulteriore 10% di dazi alla Cina per la questione del Fentanyl, rappresenta una svolta cruciale nell’approccio americano alle relazioni internazionali: guardate che posso usare l’arma commerciale, ha avvertito Trump, anche per scopi non strettamente commerciali”. Brunello Rosa, docente alla London School… (la Repubblica)
Ne parlano anche altri giornali
Le borse procedono incerte e con prudenza, dopo che ieri il presidente eletto ha annunciato che imporrà tariffe del 25% su tutte le importazioni del Canada e del Messico e un ulteriore 10% sui prodotti cinesi (AGI - Agenzia Italia)
E poi scopre e licenzia un consulente “illegale” nel team di transizione mentre Joe Biden affronta la sua ultima prova con i tacchini da graziare nella settimana del Thanksgiving. Donald Trump annuncia nuovi dazi contro Canada, Messico e Cina nel suo primo giorno in carica e una squadra di governo poco MAGA e con tante donne nei ministeri che contano. (AGI - Agenzia Italia)
Lunedì il presidente eletto ha prospettato la possibilità di tariffe su tutti i prodotti che arrivano negli Usa da Canada, Messico e Cina, sin dal primo giorno del suo mandato. Per i due paesi confinanti Trump ha parlato di una tariffa al 25%, per la Cina di un’addizionale 10% rispetto ai dazi attuali. (Il Fatto Quotidiano)
La questione dei dazi torna al centro della scena, generando nervosismo, soprattutto fuori dai confini statunitensi. Dalle preoccupazioni alle parole, ma ancora in attesa dei fatti concreti. (eToro)
«La parola più bella del dizionario è dazi» disse Donald Trump a metà ottobre intervento al Chicago Economic Forum. Lunedì sera, con un doppio post su Truth, il presidente-eletto ha dato una scossa globale – per i mercati e gli equilibri geopolitici diventati con la sua vittoria del 5 novembre meno solidi – dicendo che avrebbe imposto dazi del 25% a tutte le merci provenienti da Canad… (La Stampa)
E un’ulteriore misura per colpire la Cina, il principale rivale strategico: un ulteriore aggravio del 10% da sommare a ogni «tariffa addizionale» e di sicuro ai dazi medi del 15% già in vigore dagli anni della sua prima amministrazione. (Il Sole 24 ORE)