Il pacifismo sui generis di Trump e l'illusione del disimpegno (di E. Greco, IAI)

(di Ettore Greco) “Aiuteremo il nostro paese a risollevarsi”. È con questo impegno che Donald Trump ha vinto le elezioni del 5 novembre. La maggioranza dell’elettorato gli ha dato credito. La promessa, seducente, è di un cambiamento che arresti il declino dell’America, ne sani le ferite interne e ne ristabilisca il prestigio e l’influenza sul piano internazionale. Una promessa che riguarda innanzitutto la politica interna, ma anche, e in misura non trascurabile, quella estera. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri media

Negli anni 80 dominarono il campo gli iper-liberisti Reagan e Thatcher, nemici … (la Repubblica)

I rapporti si sono fatti spinosi e l’intolleranza vince sulla comprensione, proprio come succede in una guerra civile, per fortuna solo teorica e soprattutto verbale. «Fino a ieri avevo amici le cui idee non condividevo del tutto, ma non ci impedivano di stare vicini», mi racconta uno studente, «ora ci consideriamo nemici e non riusciamo più a vederci». (Corriere della Sera)

Il programma di Trump illustrato durante la campagna elettorale ha come obiettivo il “Make America Great Again” (MAGA) attraverso un mix di politiche incentrate sulla sicurezza nazionale, la riduzione delle tasse, la regolamentazione dell’immigrazione e una politica estera incentrata sugli interessi nazionali, con un ritorno a idee conservatrici su temi chiave come economia, giustizia ed esteri", così l’Avvocato Claudio Vinci dello studio Vinci & Partners. (LA STAMPA Finanza)

Il ritorno di Trump: quali ripercussioni a livello globale?

Il criptico messaggio arriva durante il dibattito riguardo le relazioni Ue-Usa. La vittoria di Trump, secondo Borrell, non è “casuale”, ma spiega un cambiamento sociale profondo nella società statunitense, che specularmente si trova anche nell’altra sponda dell’Atlantico. (EuNews)

Caro Aldo, io sono molto preoccupato per l’influenza che la rielezione di Trump avrà sul mondo intero in particolare per noi europei. Ma cosa abbiamo noi italiani da festeggiare per questa vittoria? Cari lettori,Molte delle vostre lettere continuano a riguardare il voto americano, quindi torno sull’argomento per un’ultima volta. (Corriere della Sera)

Il 45° e futuro 47° presidente degli Stati Uniti ha calvalcato quella stessa ondata di protesta contro il governo in carica che ha penalizzato quasi tutti i partiti al potere nel 2024. La vittoria schiacciante riportata da Donald Trump nelle elezioni presidenziali della scorsa settimana non è stata una sorpresa per nessuno. (Corriere della Sera)