Israele, famiglie degli ostaggi mostrano video: "Donne rapite incinte"
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Israele, famiglie degli ostaggi mostrano video: "Donne rapite incinte" Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani ha pubblicato un video, di cui le autorita' avevano vietato la diffusione, in cui si afferma che le donne sequestrate sono state violentate e alcune sono rimaste incinta durante la prigionia. Lo riferisce Channel 12, che pubblica solo una parte del filmato in cui si vede un tunnel buio, si sentono i pianti di un neonato, una foto di una donna incinta con la didascalia "sono passati piu' di 9 mesi". (Il Mattino di Padova)
Se ne è parlato anche su altri giornali
flessibilità oraria; CANDIDATI PER QUESTO LAVORO » (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Poi ritorna il buio, accompagnato dai vagiti di un bebè. Improvvisamente si sentono brevi urla, e si intravede la silhouette di una immagine femminile. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Così il brevissimo video rilasciato dal Forum delle famiglie degli ostaggi che allude alla possibilità che alcune donne rapite e stuprate dai terroristi potrebbero essere rimaste incinte e addirittura aver partorito nei tunnel di Gaza è un atto che reclama un’immediata reazione internazionale. (Le persone e la dignità)
Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani ha indetto per le 19,00 una grande manifestazione davanti al ministero della Difesa a Tel Aviv. Contemporaneamente ci saranno proteste in altre città e località del Paese. (Il Piccolo)
Un tunnel buio, le urla di dolore, il pianto in lontananza di un neonato e poi l'immagine di una donna incinta: è il video creato dall'Hostages and Missing Families Forum e rilanciato in parte da Channel 12 per denunciare il rischio più che concreto che tra gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas a Gaza, quasi undici mesi dopo il rapimento lo scorso 7 ottobre, ci siano delle donne rimaste incinte in seguito a violenze sessuali. (la Repubblica)
Un tunnel, l’oscurità, una donna incinta, un bambino appena nato che piange in lontananza. Una frase: «Sono passati più di nove mesi». (ilmessaggero.it)