Julian Assange: “Sono libero perché mi sono dichiarato colpevole di giornalismo. L’Europa agisca per salvare la libertà d’espressione”
“Ho scelto la libertà sull’impossibilità di ottenere giustizia. Voglio essere totalmente chiaro. Non sono libero oggi perché il sistema ha funzionato. Sono libero oggi perché dopo anni di carcere mi sono dichiarato colpevole di giornalismo“. Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, parla per la prima volta in pubblico da quando è stato liberato alla fine del giugno scorso dopo aver trascorso gli ultimi quattordici anni nell’ambasciata ecuadoriana a Londra e poi detenuto nel carcere britannico di alta sicurezza di Belmarsh. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
"Non sono libero oggi perché il sistema funziona. Sono libero oggi dopo gli anni di carcere perché mi sono dichiarato colpevole di aver fatto giornalismo". (ilmessaggero.it)
" Alla fine ho scelto la libertà, piuttosto che una giustizia irrealizzabile ", ha dichiarato nel discorso tenuto davanti a una commissione per i diritti umani del Consiglio d'Europa, a Strasburgo, che in un recente rapporto lo ha riconosciuto come prigioniero politico. (il Giornale)
Lo ha detto il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, testimoniando al Consiglio d'Europa nel suo primo intervento pubblico dal rilascio e dopo 14 anni di isolamento e detenzione. "Vedo più impunità, più segretezza, più rappresaglie per aver detto la verità, e più autocensura. (Il Messaggero Veneto)
Assange ha parlato della sua esperienza di prigioniero di coscienza, quattordici anni di detenzione e isolamento, chiarendo che la sua liberazione è una resa per il giornalismo e la libertà di informazione. (articolo21)