Mikati: l'uccisione di giornalisti attacco deliberato di Israele

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Corriere del Ticino ESTERI

«La nuova aggressione israeliana contro i giornalisti» rientra tra i 'crimini di guerra commessi dal nemico israeliano', ha dichiarato il premier in un comunicato, aggiungendo che l'attacco è 'deliberato' e 'mira a terrorizzare i media per coprire crimini e distruzioni'. I reporter sono morti in un attacco aereo israeliano su Hasbaya, nell'est del Libano, vicino al confine con la Siria (Corriere del Ticino)

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La versione integrale della carta si trova alla fine dell'articolo. La mappa illustra l'area di confine tra il paese dei cedri e lo Stato ebraico, presidiata in modo evanescente dai contingenti Unifil. (Limes)

BEIRUT – Tre giornalisti delle tv libanesi sono stati uccisi stanotte da un raid israeliano a Hasbaya, cittadina drusa vicina al confine siriano che si trova a una quindicina di chilometri in linea d’aria da Metulla, il villaggio più a nord di Israele (la Repubblica)

Le conseguenze dei raid con il fumo che si solleva dai siti di edifici distrutti dopo gli attacchi israeliani notturni alla periferia sud di Beirut. (Tiscali Notizie)

“Il nuovo attacco israeliano contro i giornalisti (...) è uno dei “crimini di guerra commessi dal nemico israeliano”, ha denunciato il primo ministro libanese Najib Mikati in un comunicato. Ha aggiunto che l’attacco è “deliberato” e mira a “terrorizzare i media per nascondere i crimini e la distruzione”. (RSI.ch Informazione)

Un attacco israeliano ha ucciso almeno tre giornalisti che alloggiavano in una guesthouse in Libano vicino al confine con la Siria dove alloggiavano anche altri reporter, affermano i media libanesi. Una casa distrutta e veicoli carbonizzati contrassegnati con il logo "Press". (il Dolomiti)

L'agenzia di stampa nazionale libanese Ani riferisce di un raid israeliano nella periferia meridionale di Beirut, roccaforte di Hezbollah. Poco prima, l'esercito israeliano aveva invitato i residenti di due quartieri alla periferia sud della capitale libanese a evacuare le loro case, sostenendo che lì si trovavano "installazioni e siti affiliati a Hezbollah". (l'Adige)