La conciliazione vita–lavoro, un primo passo per combattere la violenza contro le donne
La violenza fisica è certamente la forma di abuso di maggiore gravità che le donne subiscono. Ma esistono altre forme di prepotenza che minacciano la serenità della loro vita. Un accordo tra il Dipartimento delle Pari Opportunità e l’Istat ha portato alla realizzazione del sistema informativo integrato sulla violenza contro le donne. Le informazioni statistiche restituiscono alcuni dati sul tema della violenza economica; il 95% delle donne che subisce violenza domestica patisce anche umiliazioni dovuta a ragioni di reddito. (In Terris)
La notizia riportata su altre testate
Si parla sempre più spesso di violenza fisica, ma c’è anche un’altra forma meno conosciuta e altrettanto subdola: è la violenza economica, un tipo di abuso che rende le donne finanziariamente dipendenti dagli uomini, e che si manifesta con il controllo delle risorse e l’esclusione dalle scelte di spesa o investimento, a cui si aggiungono la negazione dell’accesso al denaro o della partecipazione al mondo del lavoro. (Fisac Cgil)
È stato scelto, quindi, di evidenziare nel messaggio il tema del linguaggio. Una vera anticamera di abusi, dinamiche di controllo economico e svalutazione delle donne. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L’iniziativa, che si concentra sul tema dell’autonomia finanziaria come antidoto alla violenza economica, mira a sensibilizzare e informare sulle risorse disponibili per prevenire la dipendenza economica nelle situazioni di violenza. (ravennanotizie.it)
“La violenza di genere è un fenomeno complesso che ha radici profonde nella discriminazione sociale, culturale ed economica, con gravi ripercussioni, sia sul piano fisico che psicologico. Riceviamo e pubblichiamo la Nota della presidente dell’Ordine degli Psicologi della Basilicata, Luisa Langone, che è intervenuta nel corso del convegno sul tema “Violenza di genere, cultura finanziaria e indipendenza economica: il retaggio del passato, le sfide del presente”. (Potenza News )
I fondi stanziati nell’ultimo anno per il reddito di libertà, un assegno che consente alle donne vittime di violenza di avere un minimo di risorse economiche per ricominciare la loro nuova vita, sono pari a quelli ricevuti da una sola delle associazioni legate al sistema Auteri: 236 mila euro. (La Repubblica)
Leggi tutta la notizia L'indipendenza come unica soluzione anti - sopraffazione,... (Virgilio)