Partite Iva, niente proroga del concordato: on line i conteggi del Fisco, ecco quando

Nessuna proroga per il concordato biennale preventivo. La scadenza per l’adesione resterà il 31 ottobre. Ma a spingere le adesioni potrebbe pensarci la sanatoria introdotta dal Parlamento. Una sanatoria con molti sconti e con un obiettivo: far decollare il concordato preventivo biennale per le Partite Iva. Il sistema di emersione fiscale su cui il governo punta il tutto per tutto non solo per recuperare risorse utili per la manovra, ma anche per ottenere un gettito fiscale “strutturale” per i prossimi anni. (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Lo ha detto il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, interpellato a margine dell'evento economico di Fdi a Milano. La proroga dei termini del concordato preventivo non si può fare. (LA STAMPA Finanza)

Concordato preventivo biennale col fiato corto. Tutto ciò mentre il tool messo a disposizione da lunedì da Sogei e dall’Agenzia delle entrate, con il foglio precalcolato per l’adesione allo scudo sanatoria dagli accertamenti per gli anni 2018-2022 se possibile fa agitare ancora di più gli animi. (Italia Oggi)

Da oggi, a ridosso del termine ultimo per aderire del 31 ottobre, parte una campagna del ministero dell’economia, e con la collaborazione del dipartimento dell’editoria, per far conoscere agli interessati la possibilità di aderire al concordato. (Italia Oggi)

Concordato preventivo, Leo chiude a proroga termini: "non si può fare"

Per gli autonomi è tempo di Certificazione Unica: scade il 31 ottobre il termine per l’invio.... 12:10 (Commercialista Telematico | Software fiscali, ebook, formulari e videoconferenze accreditate)

Dopo l’appello a mezzo stampa della scorsa settimana, il Consiglio nazionale dei commercialisti scrive direttamente ai vertici del MEF e dell’Agenzia delle Entrate per richiedere la proroga della scadenza del 31 ottobre per l’adesione al concordato preventivo biennale. (Eutekne.info)

Accede al CPB solo a chi ha un ammontare complessivo di debiti (tributari o contributivi) fino a 5.000 euro, come precisato nella (Ipsoa)