"Il sogno americano offuscato dall’odio sociale. Una scelta molto difficile"

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"Il sogno americano esiste ancora, ma è offuscato dalle divisioni sociali. Una volta calmato questo ‘rumore’, potrà tornare al suo splendore. Perché l’America è sempre l’America". Maximilian Law ha radici ferraresi ma da vent’anni vive negli States. Fondatore e direttore del Ferrara Film Festival, si divide tra le mura estensi e la città degli angeli e delle stelle del cinema, Los Angeles. Da cittadino americano, essendo in questi giorni ancora in Italia, il suo dovere in vista delle elezioni presidenziali Usa lo ha già svolto. (il Resto del Carlino)

Su altre fonti

Che le cose si mettessero male, per il fronte democratico, stanotte gli osservatori più attenti l'avevano notato quasi subito, nonostante la parvenza di cautela dei grandi giornali: contee chiave che non reggevano, Trump che migliorava il suo risultato quasi ovunque, candidati indipendenti che superavano quelli democratici. (Vogue Italia)

Oggi una manciata di americani in sette stati che costituiscono l… (La Stampa)

Il gender divide ha sotteso tutta la stagione da quando il passo indietro di Joe Biden ha preso in contropiede Donald Trump spingendolo ad enfatizzare ancor più gli aspetti machisti di una campagna saldamente ancorata nella manosphere, dai miliziani maschi della alt right ai tech bros della Silicon Valley. (il manifesto)

LE CITAZIONI: Fabbri, quali Americhe si confrontano con il voto

Le campagne votano per i Repubblicani per il loro attaccamento a valori conservatori, tradizionali e per la maggiore dipendenza da settori come l’agricoltura e le piccole imprese. Questa spaccatura è antica: le città votano per i Democratici perché sono più diversificate, progressiste e con una maggiore istruzione (più aumenta il titolo di studio, più cresce l’orientamento di voto verso i Democratici). (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se vai negli Stati Uniti puoi fare... Non si riesce mai a capire chi siano davvero gli americani. (Virgilio)

“Viviamo una fase di egemonia contrastata” afferma l’analista geopolitico Dario Fabbri nel suo ultimo studio. Il prossimo 4 novembre le due anime della potenza egemone Usa si confrontano nelle elezioni per il Presidente: quella progressista delle due Coast, East e West, e quella della pancia del Midwest, con l’aggiunta dei nostalgici dei “bei, vecchi valori americani” degli stati del Sud. (Gente e Territorio)