Il nuovo governo in Siria dovrà ricostruire un’economia distrutta da 13 anni di guerra civile
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Canti e balli nelle principali città liberate dalle forze islamiste. Il regime di Bashir al-Assad non esiste più. La popolazione avverte un senso di libertà dopo decenni di oppressione e soffocamento. Ma si fa presto a parlare di pace e di fine della dittatura. Le Primavere Arabe invitano all’estrema prudenza. Finora c’è un’unica certezza: l’economia della Siria è stata spazzata via da oltre 13 anni di sanguinosissima guerra civile (InvestireOggi.it)
Su altre fonti
Non è così". "Siamo musulmani ma i comportamenti sbagliati di alcuni hanno portato molti ad associare l'Islam al terrorismo. (L'HuffPost)
BOLOGNA – Zeid Nabulsi è nato a Damasco nel 1983, lo stesso anno di Mohammed al-Bashir, indicato formalmente come nuovo capo del governo di transizione siriano. Nabulsi ha lasciato il suo paese nel 2008, rin… (La Repubblica)
A sinistra è seduto il primo ministro nominato ancora da Bashar Assad, al centro c’è il capo dei ribelli al Jolani e a destra il nuovo premier. Perfetto rappresentante di un regime laico che alle sue élite concedeva i lussi dell’Europa. (Corriere della Sera)
Finite le ricerche nel famigerato carcere 'mattatoio' di Sednaya, a nord di Damasco. Lo hanno reso noto i caschi bianchi, precisando che non sono stati trovati altri detenuti nel complesso, divenuto simbolo della brutalità del regime di Bashar al Assad. (Adnkronos)
Comunque, prima di darvi i dettagli sulle ultime novità, cerco di darvi tutti gli elementi di base di comprensione della situazione. (Italia che Cambia)
Impegnato a nominare un suo fedelissimo, l’ingegnere di Aleppo Mohammed Bashir, premier ad interim della Siria, Al Julani, il «jihadista diventato buono» che l’amministrazione Biden già pianifica di rimuovere dalla lista dei terroristi, non ha commentato in alcun modo i raid aerei israeliani incessanti sul paese, la distruzione del porto di Latakiya e l’avanzata delle truppe israeliane oltre le linee di armistizio sul Golan che pure ha ispirato il suo nome di battaglia. (il manifesto)