La perseveranza delle élite

In Germania vola l’estrema destra, in Francia Macron punta a spaccare la sinistra e a evitare soluzioni sociali più radicali. L’establishment europeo resta inchiodato ai propri fallimenti. L’unica speranza è una sinistra di combattimento Tra le ipotesi contemplate dal presidente francese Emmanuel Macron per l’incarico di primo ministro dopo le elezioni legislative tenutesi ormai a luglio, c’è quella di un «tecnico». (Jacobin Italia)

Ne parlano anche altre testate

Lo spettro che si aggira per l’Europa, se volessimo riutilizzare una famosa frase di Marx, è il disorientamento delle opinioni pubbliche di fronte a quanto sta avvenendo e alle trasformazioni in corso. (ilmessaggero.it)

Agli inizi dello scorso mese di giugno, i giorni 8 e 9, si sono svolte le elezioni per il Consiglio europeo che hanno dato alcuni importanti segnali per la politica, in particolare la debolezza della Francia di Emmanuel Macron per la crescita elevata per il partito della Le Pen, Rassemblement national, che si è confermato il primo partito del Paese con il 32 per cento dei voti – mentre quello di Macron ha realizzato solo il 14,9 per cento dei voti, con una variazione di quasi 17 punti in percentuale. (opinione.it)

Sorto in apparenza quasi dal niente, il “macronismo” si è identificato con la candidatura all’Eliseo, l’anno è il 2017, del giovane tecnocrate Emmanuel, brillante oratore e dinamica immagine della nuova Francia. (L'HuffPost)

La vecchia politica che mirava ad escludere dai giochi i nostalgici del fascismo e del nazismo non è riuscita a fermarne l’ascesa. I partiti di estrema destra crescono nelle elezioni in Germania, sono al governo in sette Stati dell’Unione e diventano determinanti nella stabilità dei nuovi governi, come quello appena varato in Francia da Macron. (ilmessaggero.it)

Agli inizi dello scorso mese di giugno, i giorni 8 e 9, si sono svolte le elezioni per il Consiglio Europeo che hanno dato alcuni importanti segnali per la politica, in particolare la debolezza della Francia di Macron per la crescita elevata per il partito della Le Pen, RN, che si è confermato il primo partito del paese con il 32% dei voti, mentre quello di Macron ha realizzato solo il 14,9% dei voti con una variazione di quasi 17 punti in percentuale; Macron ha immediatamente convocato le elezioni nazionali per ridurre il potere contrattuale della Le Pen. (Teleborsa)

È un vero peccato che la dott.ssa Boccia abbia scelto proprio questi giorni per attirare su di sé, e sulla sua vicenda con il ministro Sangiuliano, la vigile attenzione del sistema dei media. (ilmessaggero.it)