Israele, la riscossa di Netanyahu: come ha ribaltato la guerra, la mossa decisiva
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Fausto Carioti 29 settembre 2024 Politicamente morto dopo il disastro del 7 ottobre, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è risorto nell’unico modo possibile: uccidendo i nemici di Israele dopo averli inseguiti ovunque, anche dove i suoi alleati americani ed europei gli intimavano di non farlo. Colpendo i vertici di Hamas, organizzatori del massacro, e gli altri terroristi sponsorizzati dall’Iran, come i capi di Hezbollah, sino a far fuori il più importante di loro, Hassan Nasrallah (Liberoquotidiano.it)
Ne parlano anche altre fonti
Non è meno stupefacente dell'impossibile eliminazione di Nasrallah l'ammirato sguardo del mondo verso il personaggio che tutto il conformismo internazionale ha amato odiare, e ha usato come schermo per attaccare Israele, la guerra, gli ebrei: Netanyahu. (il Giornale)
Non è ammissibile, infatti, che l’ambasciatore israeliano riduca a brandelli la Carta dell’ONU al Palazzo di Vetro e, meno che mai, che ci si permetta di dichiarare persona non gradita il segretario generale Guterres: un galantuomo che da anni si batte per il rispetto dei diritti umani e contro ogni barbarie. (articolo21)
Chiedete a Mohamed Deif. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incoraggiato i cittadini iraniani a voltare le spalle ai loro leader, in un video messaggio con una chiara sfumatura di guerra psicologica. (Gazzetta del Sud)
«Un discorso di menzogne e violenza. Un discorso di supremazia che esprime l’obiettivo di occupare l’intera area dal Giordano fino al mare». (La Nuova Venezia)
Il presidente americano sa benissimo che l’attacco israeliano è già cominciato. «Sono al corrente delle notizie e vorrei che si fermassero», ha risposto Joe Biden ai giornalisti che ieri lo incalzavano sull’imminente invasione israeliana del Libano del sud. (il manifesto)
evidentemente non tutto il mondo condivide le irresponsabili posizioni dell’Occidente, anzi dell’Uccidente liberale atlantista, a proposito dell’imperialismo efferato, cruento e criminale di Netanyahu, il quale Netanyahu, stizzito evidentemente per l’abbandono dell’aula da parte di così tante delegazioni, non ha trovato di meglio da fare che bollare come palude antisemita l’ONU stessa. (Radio Radio)