A Calenzano sciopero e assemblea a raffineria Eni Livorno
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A seguito della tragica esplosione di ieri nel deposito Eni di Calenzano, è stato proclamato oggi uno sciopero di due ore con assemblea e presidio davanti alla raffineria Eni di Livorno, da Fim Fiom Uilm di Livorno e il Coordinamento Rsu delle ditte dell'indotto Eni. Almeno 500 lavoratori da stamani alle 8.30 si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli della raffineria Eni. "Lo sgomento - dicono i sindacati - è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altre testate
“Quando Ancelotti ha lasciato Napoli, sono stato incolpato io per aver mandato via… Conoscendo De Laurentiis, non posso esser mai stato io a mettere pressione su di lui”, ha rivelato Insigne, respingendo con fermezza le accuse che lo indicavano come il responsabile dell’esonero del tecnico. (Napolipiu.com)
Il bilancio è di quattro morti e ventisei feriti, mentre continuano le ricerche dell'ultimo disperso la procura di Prato ha aperto un'inchiesta per capire cosa abbia causato questa immane tragedia. (La Gazzetta dello Sport)
Lo si apprende da fonti dei soccoritori. Sono stati trovati questa mattina, alla ripresa delle ricerche, i cadaveri di due dei tre dispersi sotto le macerie delle pensiline del deposito di carburanti Eni di Calenzano (Firenze), dove ieri mattina alle 10,20 si è verificata un’esplosione. (Liberoquotidiano.it)
Giusto farlo mentre proseguivano le operazioni di carico del carburante? Non lo deve chiedere a me, lo deve chiedere alla procura di Prato». Potrebbe essere gas di recupero fuoriuscito, potrebbero essere esalazioni per la perdita di carburante. (ilmessaggero.it)
«Pensavo fosse acqua. Mi sono voltato e ho visto che il condotto che portava la benzina verso l’autocisterna aveva delle perdite. (Corriere della Sera)
CALENZANO (FIRENZE). Omicidio plurimo colposo: è solo la prima ipotesi di reato dell’inchiesta della procura di Prato, condotta dal procuratore Luca Tescaroli e dal sostituto Massimo Petrocchi sulla strage nel deposito Eni di Calenzano, che ha causato cinque vittime, tre feriti gravissimi e altri 20 meno gravi. (La Stampa)