Piantedosi: "Inevitabile vietare manifestazioni per il 7 ottobre"

Piantedosi: "Inevitabile vietare manifestazioni per il 7 ottobre" 30 settembre 2024 Firenze, 30 set. - "Le autorità di pubblica sicurezza a Roma, come credo nelle altre città, si sono predisposte. Noi non vietiamo quasi mai le manifestazioni, difendiamo il diritto costituzionale di manifestazione del pensiero, e anche per una tendenza a voler gestire il dissenso problematico e critico. Però, con preavvisi che in maniera più o meno allusiva tendevano a celebrare la data del 7 ottobre come l'esaltazione di un eccidio, francamente non era possibile lasciar fare. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri giornali

Sotto la lente, in particolare, le aree di Ostiense ed Esquilino. Gli organizzatori scenderanno in piazza comunque e annunciano circa 30 mila partecipanti per le due manifestazioni pro Palestina del prossimo 5 ottobre a Roma, a un anno dall’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, vietate dalla Questura per motivi di ordine pubblico. (Corriere Roma)

Sabato 5 ottobre saremo in piazza per denunciare l’incostituzionalità del divieto di manifestare imposto alla Comunità palestinese. Acerbo (Prc): Sabato 5 ottobre in piazza a Roma contro divieto di manifestare per dire no a guerra e genocidio (Rifondazione Comunista |)

I promotori della manifestazione pro Palestina prevista il 5 ottobre e vietata dalla Questura della Capitale sono pronti alla 'disobbedienza' e ad andare in piazza lo stesso. Le provocazioni anti-israeliane crescono e Roma si prepara a un sabato di fuoco. (Secolo d'Italia)

E ora si sta con il fiato sospeso, perché i pro-Pal annunciano che loro manifesteranno lo stesso e il Viminale a sua volta non intende perdere la faccia. ROMA. (La Stampa)

Il divieto infatti non regge per molti motivi. In primo luogo la manifestazione è stata vietata non per la sua piattaforma ma per commenti e documenti apparsi sui social che invitavano a manifestare il 5 ottobre. (Contropiano)

Scenderanno in piazza nonostante il divieto della questura : "Non sottostiamo a diktat". E in vista dell'appuntamento del 5 ottobre sono pronti a ricorrere al Tar del Lazio. (Virgilio)