Azione smentisce la frase di Calenda sui presunti voti di Italia viva per l’elezione di La Russa. I renziani si giustificano: “Falso”

La guerra dentro il Terzo Polo va avanti a suon di veline anonime, ricostruzioni e retroscena. Una delle ultime puntate riguarda i virgolettati attribuiti al leader di Azione Carlo Calenda per quanto riguarda i presunti voti di Italia Viva per l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato. “Quanto votarono La Russa per avere la presidenza della Vigilanza io ho chiuso gli occhi, ma ora basta“, è la frase attribuita a Calenda dalle ricostruzioni de la Stampa. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

L’ex ministra Teresa Bellanova commenta la situazione del Terzo Polo arrivando alla sede di Azione, a Roma, per la riunione congiunta con Italia Viva. “Per fare un partito c’è bisogno dei tempi necessari per fare un percorso democratico. (Il Sole 24 ORE)

Con Lula c’è una situazione di speranza” ma dobbiamo “spingere di più”. “Il Brasile è un Paese molto violento con le donne, il quinto Paese al mondo per i femminicidi – spiega – Anche l’amministrazione Lula deve essere più efficace per tutelare le donne, le ragazze, in Brasile”. (LaPresse)

La situazione è molto molto difficile”, racconta. E aggiunge: in Italia la strada per contrastare il razzismo “è ancora molto lunga”. (LaPresse)

La riunione indetta oggi, 12 aprile, segue una giornata complicata per le due forze politiche che, dopo la federazione, stanno provando a fondersi in un partito unico. «Alle 18.30 di oggi è convocato il Comitato politico del Terzo polo per discutere e votare la proposta di costituzione del partito unico. (Open)

“Suggerisco a Renzi, che dire di essere Zen e far uscire 40 parlamentari dicendo che sono poco meno del Mostro di Firenze è una furbizia che non funziona. Siccome mi conosce bene sa che questi giochini non funzionano. (Il Sole 24 ORE)

Cronaca di una morte annunciata. Eppure quando mancano poche ore alla riunione del comitato politico di Azione e Italia Viva (ore 18.30, nella sede dei calendiani) il destino della creatura abbozzata da Matteo Renzi e Carlo Calenda prima delle elezioni politiche di settembre scorso, pare decisamente già segnato. (ilgazzettino.it)