Droni su Joint research center di Ispra, la commissione Ue non rileva violazioni

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Italia Oggi INTERNO

Commissione, non rilevata violazione droni su Ispra. «La Commissione europea si impegna a proteggere le sue informazioni, il suo personale e le sue reti di fronte a qualsiasi possibile minaccia alla sicurezza. In linea di massima, la Commissione non comunica ulteriori informazioni sulle questioni relative alla sicurezza operativa. Per quanto riguarda questo caso particolare», ovvero il drone di sospetta origine russa che avrebbe sorvolato nelle scorse settimane sopra il Joint research center della Commissione europea a Ispra, in provincia di Varese, «non abbiamo osservato alcuna violazione da parte dei droni della zona d'interdizione al volo sopra il sito della Commissione a Ispra nè siamo a conoscenza di qualsiasi minaccia specifica alla sicurezza». (Italia Oggi)

Se ne è parlato anche su altre testate

"Leggo di alcune certezze che mi incuriosiscono. Innanzitutto, la definizione di ‘drone russo’: non è stato visto, non è stato intercettato, nessuno ci ha messo le mani sopra. Come si può affermare con certezza la sua origine?", dice il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e della Difesa, a Policy Maker. (Startmag)

Il Comitato si è riunito oggi per esaminare la proposta di relazione sull'attività svolta dall'organismo parlamentare. Nell'occasione si sarebbe anche parlato del caso-drone per le possibili implicazioni spionistiche. (Tiscali Notizie)

È certamente russo il drone che nei giorni scorsi ha sorvolato per sei volte (due in un giorno solo) il Joint research centre di Ispra, sul lago Maggiore. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per spionaggio politico o militare, aggravato dalla finalità di terrorismo per azioni che «possono arrecare grave danno a un Paese o a un'organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione». (il Giornale)

Da quanto si apprende l'area su cui i droni sono vietati si estende per circa 5 chilometri quadrati e 'copre' oltre al Centro europeo di ricerca anche gli stabilimenti di Leonardo, azienda dell'aerospazio cruciale per la difesa, e piste di collaudo dove si provano i nuovi modelli della più moderna tecnologia. (Adnkronos)

La Procura di Milano, che indaga sul caso del drone di sospetta fabbricazione russa che sarebbe passato per sei volte sopra il centro di ricerca comune dell’Unione europea di Ispra (Varese), sta facendo accertamenti per verificare se ci siano stati altri possibili sorvoli di velivoli teleguidati su un’area di circa 5 km quadrati, ossia la cosiddetta “no-fly zone” che comprende lo stesso Jrc, vicino al lago Maggiore, e alcuni stabilimenti di Leonardo, l’azienda industriale della Difesa nazionale. (Il Sole 24 ORE)

La procura sta indagando per dei voli di un drone ala fissa russo (perlomeno questo è quello che risulta al momento della scrittura di questo articolo) che ha sorvolato, per più volte per per più giorni osservando e forse mappando molte zone del nord Italia. (DronEzine)