Scontri a Bologna tra manifestanti e polizia
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A Bologna, la situazione è degenerata in violenti scontri tra i manifestanti di CasaPound e le forze dell'ordine, con la partecipazione di gruppi antagonisti di sinistra. Il corteo dei Patrioti, già oggetto di polemiche e preoccupazioni per l'ordine pubblico, ha visto momenti di alta tensione quando i manifestanti di estrema destra si sono trovati faccia a faccia con il cordone di polizia incaricato di mantenere separati i due gruppi. In questo contesto, un militante di CasaPound ha rivolto parole provocatorie a una funzionaria di polizia, chiedendo di far abbassare gli scudi agli agenti.
Il sindaco Lepore, che aveva espresso contrarietà al corteo, ha sottolineato i rischi per l'incolumità delle persone e i problemi di ordine pubblico che si sarebbero potuti verificare. Le sue dichiarazioni, tuttavia, hanno suscitato reazioni contrastanti, alimentando ulteriormente il clima di tensione. La premier Meloni, attesa a Bologna per la chiusura della campagna elettorale insieme ai vice Salvini e Tajani, si troverà a dover affrontare una situazione particolarmente delicata.
Gli scontri, avvenuti poco prima dell'incontro tra i manifestanti di estrema destra e il cordone di polizia, hanno visto i militanti di CasaPound tentare di forzare il blocco, provocando la reazione delle forze dell'ordine. La tensione è salita alle stelle quando i manifestanti di sinistra hanno attaccato la polizia, cercando di impedire il corteo di CasaPound. Questo ha portato a un'escalation di violenza che ha coinvolto entrambe le fazioni, con lanci di oggetti e cariche da parte della polizia.
Il prefetto di Bologna ha espresso preoccupazione per la gestione dell'ordine pubblico, criticando l'operato del sindaco e sottolineando la necessità di misure più severe per evitare il ripetersi di simili episodi.