In pochi al funerali di Gianni Cavina, ira di Pupi Avati: "Odio nei riguardi della città"
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Amarezza che si aggiunge al dolore per la scomparsa dell'attore Gianni Cavina, morto a Bologna il 26 marzo.
"Immaginavo di trovare non dico le fanfare, le bande, non dico il sindaco, il presidente della Regione, il cardinale, ma Gianni meritava la presenza della città", ha detto ancor Avati.
"Sicuramente per noi Cavina - aggiunge il sindaco - rappresenta una delle personalità del mondo della cultura più importanti degli ultimi decenni
Sono state le parole dure del regista e amico, Pupi Avati, viste le poche persone presenti alle esequie. (BolognaToday)
Su altri giornali
Quello che Gianni ha fatto per Bologna, ha aggiunto, è evidente che non è stato capito. Neanche un post sui social, Gianni Cavina: ciascuno ha il suo stile. (Invece Concita)
Invitarono autori da tutta Italia e noi, gli unici ad aver fatto del cinema a Bologna da indipendente non siamo stati chiamati. Gianni Cavina era Bologna…. Al di là dei film girati con me, negli ultimi 40 anni Cavina è stato l’unico attore bolognese di fama nazionale. (Il Fatto Quotidiano)
Come riporta un lungo articolo nella sezione locale di Repubblica, a firma Emanuela Giampaoli, Pupi Avati, dando l'ultimo saluto al suo amico, interprete e collaboratore, ha pronunciato quasi un'invettiva, esprimendo tutta la sua amarezza per questa situazione. (ComingSoon.it)
Purtroppo così non è stato Nel riserbo di una chiesa del Sacro Cuore stretta tra il dolore degli affetti più intimi, è stato salutato ieri pomeriggio Gianni Cavina, morto sabato a 81 anni dopo una lunga malattia. (il Resto del Carlino)
"Chiamerò in queste ore anche la famiglia di Cavina, portando il cordoglio della città", assicura Lepore. "Gianni Cavina, che ci ha appena lasciato, aveva Bologna nel cuore – ricordava Gaigher in consiglio comunale –. (il Resto del Carlino)
Il sindaco di Bologna: «Un disguido, ci siamo scusati con Avati» «Ho sentito Pupi Avati. Sono seguite le parole di Pupi e Antonio Avati, suoi grandi amici da sempre e compagni di cinematografiche avventure: il vero, affettuoso e sentito ultimo ciak. (Corriere)